liquirizia

Ho terminato oggi di leggere questo libricino di appena cento pagine e sono rimasta molto sorpresa nello scoprire quanto sia attuale il suo contenuto. Non dico che grazie ad esso ho cambiato completamente il mio modo di pensare, ma è vero che molti passaggi mi hanno costretta a sospendere la lettura per poter riflettere con calma sui messaggi che l'autrice desiderava comunicarci. Mi farebbe piacere leggere i vostri commenti, positivi o negativi purché motivati, in merito a questo libro.

Ringrazio anticipatamente chiunque di voi vorrà spendere cinque minuti del suo tempo per rispondere alla mia domanda.

Ciao a tutti, è da parecchio tempo che cerco di ricordare il titolo di un film che ho visto diversi anni fa. Gli indizi che posso fornire sono pochi ma spero che qualcuno lo ricordi o sappia dove cercare.

Questo è quello che ricordo:

1) Il film dovrebbe essere un live action della Disney ma non ne sono sicura al 100%.

2) Credo sia degli anni '70/'80, al massimo dei primi anni '90 (forse è di quelli usciti solo per il mercato home video)

3) La trama narra di un giovane cantante che incontra un ragazzo identico a lui e decidono di scambiarsi le identità (in pratica è una versione moderna del principe e il povero). Il cantante si inserisce nella famiglia del suo doppio ma viene scoperto dalla sorella di questi che lo ricatta. Poi succede qualcosa di grave per cui il cantante deve correre a riprendere il suo posto e c'è il lieto fine.

Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà darmi una mano a ricordare questo titolo.

Curiosando in rete ho trovato questo articolo: "Bestselleristi/ "Grisham come Dickens? Ma non diciamo sciocchezze…"

Voi cosa ne pensate?

http://www.caffeeuropa.it/attualita/22grisham01.ht...

Ciao ragazzi, ho letto spesso domande di utenti che davano contro ad autori di "libri di massa" e dunque probabilmente di scarso valore. Non voglio entrare nel merito di questa questione perché la mia domanda è un' altra: se all' improvviso scopriste che l'autore di quel libro che vi piace tanto e non conosce nessuno, è in realtà uno di quegli scrittori di massa che evitate a priori, il vostro parere su di esso ne verrebbe influenzato?

Faccio un esempio: Stephen King ha scritto alcuni libri sotto lo pseudonimo Richard Bachman. Cosa avranno pensato tutti quei lettori che amavano Bachman e lo ritenevano uno scrittore "per pochi eletti" scoprendo che in realtà egli non era altro che un autore di bestseller? (Stephen King/Richard Bachman è un esempio come un altro. Ho scelto lui perché in questo momento è l' unico che mi è venuto in mente).

La mia domanda è frutto di una semplice curiosità e nulla di più, evitate di concentravi sulla polemica bestsellers vs libri sconosciuti.

I like very much this writer and I' m looking forward to read this book. Many reviews assert it is very good and that it can be comparable to "The stand".

I' m not English so I want to ask you a favour: please, don't use many slang terms or abbreviations in your responses since I don't understand all of them.

Mi sono decisa a porre questa domanda perché quando si parla di classici in questo sito leggo sempre gli stessi nomi: Wilde, Tolstoj, Dante, Manzoni ecc....

Niente da ridire, anche io leggo con piacere le loro opere, ma vorrei spendere una parola per Ippolito Nievo, autore ingiustamente relegato nell' ombra. Confessioni di un italiano è un libro divertente, ironico, drammatico, storico che vale la pena di essere sfogliato a dispetto della sua mole imponente e del linguaggio ottocentesco che rallenta un po' la lettura. Qualcuno di voi l'ha letto? Siete d' accordo con me oppure vi ha colpito in senso negativo? Accetto qualsiasi parere purché motivato. A voi la parola.

Ieri ho visto per l' ennesima volta il film Shining diretto da Kubrick e, come sempre, sono stata preda dell' ansia nonostante conoscessi perfettamente la trama e il finale. Molte sono le differenze tra libro e film e allora io vi chiedo: cosa dell' immaginario del regista vi sarebbe piaciuto trovare nel libro di King e viceversa? In altre parole: quali scene aggiunte da Kubrick avreste voluto fossero descritte anche nel libro e, al contrario, quali parti che non sono state trasposte secondo voi avrebbero reso più "ansiogeno" il film?

Ultima curiosità: vi è piaciuto di più il libro o il film? Perché?

L' uso del verbo cascare deve limitarsi al dialetto o è intercambiabile con cadere? Ho notato che nei libri e nei film spesso i protagonisti usano "cascare", ma io sempre pensato che fosse un' espressione dialettale soprattutto perchè ha un suono che trovo sgradevole quando si parla/scrive in italiano corretto.

Ho fatto qualche ricerca che hanno confermato queste mie supposizioni ma, dato che ormai sembra che tutti usino cascare indifferentemente dal contesto in cui ci si trova, è corretto dire che questo termine non è più relegato al dialetto ma può essere usato come perfetto sinonimo di cadere?

Ho terminato ieri di leggere questo libro che ho trovato molto bello. L'ho scoperto grazie ad un' utente di answer che, rispondendo ad una mia domanda, me lo ha consigliato caldamente. Ho avuto occasione di leggerlo e sono rimasta colpita dalla capacità di questo scrittore di trasformare il racconto di una esistenza ordinaria in qualcosa di poetico e pieno di sentimento.

Sulla copertina c'è scritto "Madrelingua gay" ma l' omosessualità è trattata in maniera così delicata che passa quasi in secondo piano rispetto a tanti altri argomenti trattati nel libro e che mi hanno fatto riflettere profondamente.

Consiglio a tutti di leggere questo libro di appena 88 pagine. Se non vi piace potrete dire di non averci speso nemmeno un' oretta del vostro tempo altrimenti avrete in libreria quello che, chi me lo ha consigliato, ha definito un piccolo capolavoro della letteratura.

Sto seriamente pensando di iniziare a praticare yoga, ma sono una neofita in tutti i sensi e non so nemmeno bene quale "forma" fa al caso mio. Qualcuno può gentilmente elencarmi le varie discipline e spiegarmi brevemente quali sono le differenze? So che è difficile spiegare la filosofia che sta alla base dello yoga in due parole ma io ne ho bisogno solo per cominciare ad orientarmi (ho fatto delle ricerche ma vorrei sentire il pensiero di chi lo pratica da tempo).

Mi piacerebbe sapere inoltre se fra di voi ci sono persone che si sono avvicinate a questa disciplina e ne sono rimaste deluse.

ps: Per comprendere meglio il pensiero yoga sto leggendo il libro "Yoga" di Mircea Eliade. Lo conoscete? Cosa ne pensate? Queste domande dovrei porle in "libri e autori" ma spero che qualcuno di voi sappia rispondermi.

Abito in una città dove ci sono molte biblioteche e ho a disposizione una vasta scelta di libri, film e riviste, anche se spesso ho problemi con gli orari perché il sabato pomeriggio e la domenica sono chiuse. Nel complesso, però, a parte quei piccoli inconvenienti che possono capitare quando si frequenta una biblioteca (libri che il catalogo online dice essere disponibili e invece sono dispersi, qualche battibecco ecc...), non posso certo lamentarmi. Voi invece come "vivete" le biblioteche? Quali sono i motivi che vi portano a frequentarle e quali invece quelli che vi inducono a pensare cose del tipo "ma non facevo prima a comprarmi il libro?"

Ho intenzione di cominciare a leggere "Chimaira" di Manfredi e "Tara Duncan e i sortileganti" della Audouin-Mamikonian. Sono entrambi autori cui mi accosto per la prima volta e mi piacerebbe leggere le vostre opinioni (positive o negative) su di loro, quali libri vi sono piaciuti di più e quali meno. In altre parole vorrei che mi parlaste di loro in assoluta libertà ma, per favore, evitate i link se non sono proprio necessari perché ciò che mi interessa è sentire cosa avete VOI da dire.

Spulciando nel reparto dei remainder o curiosando nel catalogo delle biblioteche mi capita spesso di incappare in libri di autori pressoché sconosciuti nel nostro paese ma che poi, una volta letti, trovano un posto d' onore nella mia lista dei preferiti.

Quali sono le vostre "perle rare"? Quali titoli, di qualsiasi genere, vorreste condividere con gli altri perché vi hanno colpito nel profondo?

"Gli tornò alla memoria un caso venuto alla luce poco tempo prima: per anni, un sacerdote aveva violentato bambini. Questi erano affidati alle suore, le quali, ogni volta che una delle piccole vittime si lamentava, la picchiavano, l'accusavano di mentire e la costringevano a confessarsi (e il confessore era lo stesso sacerdote appena accusato dal minore di violenza carnale).

Sapeva che molto spesso i pedofili erano capaci di nascondere la loro vera natura, raggiungendo nel frattempo posizioni di potere negli istituti per l'infanzia o in strutture simili. Superavano tutti i controlli e i test psicologici, perciò passava parecchio tempo prima che venissero smascherati. E il loro impulso era così forte che facevano di tutto pur di soddisfarlo. A volte, però, la loro vera natura sarebbe rimasta latente se non fosse comparso, a un certo punto, un compagno di strada, che fungeva da stimolo all'altro e viceversa" (Anime perse di Ian Rankin, traduzione di Donatella Cerutti Pini).

Questo passaggio mi ha colpita profondamente e vorrei conoscere le vostre opinioni in merito.