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Valerio Massimo Manfredi e Sophie Audouin-Mamikonian?
Ho intenzione di cominciare a leggere "Chimaira" di Manfredi e "Tara Duncan e i sortileganti" della Audouin-Mamikonian. Sono entrambi autori cui mi accosto per la prima volta e mi piacerebbe leggere le vostre opinioni (positive o negative) su di loro, quali libri vi sono piaciuti di più e quali meno. In altre parole vorrei che mi parlaste di loro in assoluta libertà ma, per favore, evitate i link se non sono proprio necessari perché ciò che mi interessa è sentire cosa avete VOI da dire.
Grazie a tutti per aver risposto alla mia domanda. Prima di approcciare un autore mi piace sentire "diverse campane" per poi farmi un'idea tutta mia e le vostre risposte sono state proprio quelle che volevo: di persone che lo amano come scrittore, lo apprezzano soprattutto come storico e di altre che lo hanno trovato deludente. Rispetto tutti i vostri punti di vista non vedo l'ora di poter esprimere anche il mio.
L'altra autrice non la conosce proprio nessuno? Ho trovato per caso un suo libro e la trama mi ha dato l'idea di un fantasy stile Harry Potter (ricordo però che non l'ho ancora letto quindi potrei essere in errore). So che ha avuto molto successo e sono già usciti 10 libri.
3 Antworten
- vor 1 JahrzehntBeste Antwort
IO ti posso parlare di Manfredi, che, essendo uno studente di lettere antiche, conosco molto bene.
Manfredi sa scrivere bene, molto bene ed è in grado di raccontare delle belle storie, legandosi direttamente alla Storia vera e propria ed (Chimaira l'ho letto e mi è abbastanza piaciuto); ha una fervida fantasia, che gli permette di inventare situazioni straordinarie e passaggi di grande rilievo.
Passiamo ai nei: a mio modo di vedere talvolta, soprattutto per quanto riguarda i finali dei romanzi, la sua fantasia esagera un pò ed arriva a descrivere situazioni che sono "strane" dal punto di vista narrativo, o per lo meno incomprensibili. Seconda pecca, a mio giudizio non è eccellente per quanto riguarda le descrizioni dei luoghi o delgi oggetti (cioè non arriva ai livelli dei migliori che io conosca), nel senso che talvolta, nonostante la minuziosità, riesce solo ad abbozzare certe immagini, che risultano pertanto sfuggenti e prive di un eccezionale interesse.
Insomma un buon autore, che si legge volentieri e ti lascia qualcosina alla fine. Tuttavia ti dico, e la cosa è molto indicativa, che il libro che mi è piaciuto di più di Manfredi non è un romanzo, ma "Akropolis", in cui si ripercorrre a grandi tappe e per temi fondamentali la storia di Atene nell'antichità. Evidentemente, parlando di storia vera, e non trovando ispirazione nella sua fantasia (arrivando agli eccessi a cui accennavo prima), riesce a dare il meglio di se.
Ciao
- RaeLv 5vor 1 Jahrzehnt
Io ho letto quasi tutti i libri di Manfredi. Ormai è uno dei miei autori preferiti, e devo confessarti che pure io ho cominciato con "Chimaira"...Altri suoi libri che posso consigliarti (per quanto mi siano piaciuti tutti...!) sono "Il faraone delle sabbie", "Palladion" e la trilogia su Alessandro Magno, "Alexandros-Il figlio del sogno", "Alexandros-Le sabbie di Amon" e "Alexandros-Il confine del mondo". Non ho letto libri dell'altra autrice, quindi non posso fare un confronto...
P.S. Ho dimenticato "L'ultima legione", per quanto il film che ne è stato tratto è davvero deludente, il libro vale davvero la pena.
Buona serata.
- Anonymvor 1 Jahrzehnt
posso esprimere la mia opinione solo su Manfredi non avendo letto niente dell'altra autrice. ho letto vari suoi libri, tra cui lo stesso Chimaira, e ad eccezione dell'Oracolo devo dire che li ho trovati deludenti. sì, lo spunto storico all'inizio è interessante, anche considerando che è il suo campo, ma... non so come spiegarlo.... i suoi libri mi lasciano sempre la sensazione di qualcosa di incompiuto e soprattutto non apprezzo molto questo suo frequente ricorrere alle scene di violenza sessuale. mi sembra solo un modo alla Wilbur Smith per stuzzicare la morbosità del lettore. questo non toglie che invece a te possa piacere il genere come piace a tanti. del resto ho sempre sostenuto che la scelta di cosa leggere è estremamente personale.