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Vorrei un vostro commento su questo articolo?
Curiosando in rete ho trovato questo articolo: "Bestselleristi/ "Grisham come Dickens? Ma non diciamo sciocchezze…"
Voi cosa ne pensate?
Grazie Atlantis. I nostri gusti letterari non coincidono pienamente, ma concordo con il tuo pensiero.
Storm, è un piacere sentirti! Ho letto la tua risposta subito dopo aver commentato quella di Atlantis, ma sono d'accordo anche con te. I classici del passato sono bellissimi libri, ma questo non significa che autori come King, Smith, Rowling siano da mettere in un angolo solo perchè vendono migliaia di copie e non affrontano necessariamente temi di altissimo valore storico-filosofico. Il mondo cambia e la letteratura anche. Che senso ha aggrapparsi al passato e non aprirsi al cambiamento?
2 Antworten
- Anonymvor 1 JahrzehntBeste Antwort
ciao Liquirizia... non condivido ciò che è scritto in questo articolo, mi sembra l'ennesimo andar contro agli scrittori di best sellers... come sai il mio scrittore preferito è Wilbur Smith, che secondo me può essere tranquillamente inserito fra i "bestselleristi" come Grisham e King (che adoro)...e spesso mi viene detto da "pseudo - intellettuali" (che secondo me avranno letto la metà dei libri che citano con tanto ardore) che quelle sono letture spazzatura, che non valgono niente... è vero, probabilmente non avranno nulla a che vedere con i grandi classici, ma snobbare un autore, nonostante abbia grandi capacità (ovviamente è una cosa soggettiva, ma secondo me si) solo perchè è in grado di produrre un libro all'anno, e con successo direi, mi sembra da sciocchi e da presuntuosi!! se questi scrittori hanno un seguito così grande, ci sarà un motivo, o i lettori sono tutti scemi?come ha detto l'utente prima di me, se un libro ti ha fatto schifo, non comprerai il secondo dello stesso autore, neanche se tutti te lo descrivono come un capolavoro no? nel loro caso non parlerei di moda, anche perchè a questo punto se tutti leggessimo per moda, ci ritroveremmo a comprare tutti i libri della Mayer o peggio, di Moccia (aiutooooo)!!!per fare un esempio è un po' quello che è accaduto con Dan Brown, quando uscì il "Codice da Vinci" è diventato un grande scrittore a detta di tutti, poi quando i lettori si sono resi conto che gli altri romanzi non erano un granchè, la sua fama è un po' scemata, nonostante continui a scrivere libri (magari è una mia impressione).
trovo anche stupido dire che ora i libri si prenotano con mesi di anticipo (sintomo questo di moda secondo l'intervistato) mentre prima no.... per semplificare un po' il discorso, diciamo che oggi, magari, è un po' più facile sapere dell'uscita di un libro con largo anticipo, grazie ai vari mezzi di comunicazione, mentre un tempo la cosa era un po' più complicata!!
per fare un esempio stupido insomma, mi sembra lo stesso discorso che viene fatto spesso sulla musica, cioè vengono snobbati autori moderni, alcuni anche talentuosi, a favore di quelli di altre epoche (anni '70 - '80) per partito preso... bisognerebbe badare più al contenuto dell'opera che all'autore!!!
ciao ciao!!
- AtlantisAngelisLv 4vor 1 Jahrzehnt
Io direi :
a ogni pubblico il suo romanziere !
Personalmente, Grisham non lo posso proprio leggere, come del resto trovo palloso Dovstojeski (de gustibus ... ) anche se quest'ultimo ho cercato di leggerlo con la massima buona volontà , più volte.
Per quanto riguarda King, ho letto qualcosa della sua mastodontica produzione e in certi punti (magari ogni 100 pagine, dato che è alquanto prolisso) sono incappata in isole di profonda analisi psicologica del presonaggio che mi hanno lasciata esterrefatta, un po' come mi è successo con Tolstoj.
Poi, sia l'uno che l'altro non si possono definire i miei autori preferiti, ma che ci vuoi fare, io sono un pubblico da fantascienza, magari un po' folle come quella di Dick; sono un pubblico adatto ad un autore di fantasy intelligente e ironico e perfettamente strutturato come la Rowling. Mi è piaciuto molto Tolkien, ma le 'cronache del mondo emerso' mi hanno stufato alla seconda pagina del primo libro ...
Insomma, non sono un pubblico facile e tantomeno seguo i critici letterari con interesse, soprattutto quelli che criticano per il gusto di riempirsi la bocca di parole.
C'è un proverbio che dice : 'La bellezza è nell'occhio di chi guarda' e a mio parere lo si può adattare anche al libro (la bellezza è nell'occhio 'mentale' di chi legge), altrimenti come si potrebbe spiegare il motivo per cui anche brani sgrammaticati, sintatticamente, morfologicamente e ortograficamente scorretti -come purtroppo se ne trovano a bizzeffe postati quali domende in questa sezione di answers- trovano i loro estimatori/ammiratori?
E allora, la mole di vendita di certi autori rispecchia i gusti del pubblico, del suo pubblico, che probabilmente è più numeroso del pubblico di un altro. Sai, al dilà di quello che può fare il dio marketing e la dea pubblicità , se il libro di un autore non ti è piaciuto non compri il secondo, anche se dappertutto c'è scritto che è una meraviglia. Se questi autori continuano ad essere comprati ... credo che piacciano davvero. Il lettore ama gli scrittori che sente al suo livello, che sono capaci di entrargli nell'anima. Quando trovi uno scrittore così non lo lasci, anche se l'élite intellettuale che hai intorno ti dice che fa schifo.
(Forse dovrei trovare una frase conclusiva, ma non mi viene. Probabilmente ho già detto abbastanza. Ciao)