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Ci pensi e ci ripensi, ma è perché sei riflessiva o perché sei insicura?

Update:

@Maral@: per fortuna che ho il piacere di interagire con te per iscritto. Se mi avessi davanti credo che ti vedresti un'espressione confusa e totalmente ebete :-) . Ora rileggo lentamente, stringo forte i neuroni e vedo se capisco qualcosa....Bacione!

8 Antworten

Bewertung
  • vor 9 Jahren
    Beste Antwort

    Ci penso e ci ripenso solo perchè sono istintiva e il fermarmi a pensare mi aiuta moltissimo a procrastinare per qualche minuto il colpo di testa che sicuramente farò:-))

  • vor 9 Jahren

    Sono entrambe le cose, forse più insicura che riflessiva, ma quando prendo una decisione è stata ben meditata e non torno indietro.

    Ciao *-*

  • Anonym
    vor 9 Jahren

    ci penso e ci ripenso perché il farlo mi rasserena ... ed altro ancora ...

    ciao Trasp, tutto bene? un sorriso!

    Mac

  • bob g
    Lv 6
    vor 9 Jahren

    La riflessività e l' insicurezza non sono due termini che si escludono a vicenda,ma l'uno richiama l' altro,solo che sono situati su due diversi livelli,l' uno più superficiale,l'altro più profondo,anche se a mio parere se è vero che come dice Maral che l' insicurezza sia più originaria dell' essere riflessivo,però credo che l' insicurezza non sia ancora il dato ultimo e davvero originario.

    La prima parte della tua domanda è una tautologia,perchè il fatto stesso di pensare indica una riflessione ,quindi nell'atto stesso di pensare emerge simultaneamente l' essere riflessivi e non è possibile separare il pensare dalla riflessione,..se pensi e ci ripensi,sì,sei riflessiva,ma questo è già implicito nel pensiero stesso,..penso quindi sono riflessivo,questo è quello che appare,ma a questo punto deve sorgere un' altra domanda che è questa,.perchè si è riflessivi?E tu mi pare hai intuito già il motivo e la causa della riflessione che vedi nell' insicurezza e in effetti noi pensiamo e siamo riflessivi perchè siamo insicuri e questo dato dell' insicurezza precede sicuramente la riflessione,ma la nostra analisi di certo non può interrompersi quì al dato della maggiore originarietà dell' insicurezza rispetto alla riflessione,perchè resta da chiarire il dato dell' insicurezza e quindi a questo punto dovrebbe emergere un' ulteriore domanda che è questa,;Perchè si è insicuri?Ma prima di cercare di rispondere a questa domanda sul perchè dell' insicurezza si deve chiarire che cosa sia l' insicurezza,perchè se non abbiamo ben chiaro il significato di una cosa,credo sia inutile domandarsi del perchè e allora innanzitutto cerchiamo di rispondere alla domanda che cosa sia l' insicurezza,ma per far ciò dobbiamo incominciare a far luce sull' opposto dell' insicurezza e cioè la sicurezza e quindi partiamo dal domandarci che cosa sia la sicurezza per poi così capire meglio che cosa sia insicurezza.

    Allora,noi diciamo che siamo sicuri di alcune cose e di altre no,per esempio,possiamo dire di essere sicuri della fedeltà della nostra ragazza,o meglio del nostro partner,o ancora,si può essere sicuri dell' esistenza di Dio o anche della sua non esistenza,ecc.,.ma da dove origina questa sicurezza e soprattutto cosa è questa sicurezza?O meglio che cosa dovrebbe presupporre l' essere sicuri?Facciamo un esempio,..diciamo che siamo sicuri che il nostro partner non ci tradirà mai e questa sicurezza presuppone una fede,perchè possiamo dire che il nostro partner non ci tradirà mai perchè ci fidiamo di lui,ma ancora,perchè ci fidiamo di lui?Perchè lo conosciamo o crediamo di conoscerlo poco importa,ma l' importante è che sono arrivato dove volevo arrivare e cioè al mostrare che l' essere sicuri di una cosa origina in seconda battura dall' aver fede e in origine dalla conoscenza,quindi per sintetizzare,siamo sicuri perchè conosciamo o molto importante adesso,perchè CREDIAMO di conoscere.

    Detto ciò,ora dovrebbe manifestarsi più chiaramente che cosa significhi insicurezza,perchè se sicurezza origina dalla conoscenza,ne consegue che l' insicurezza invece si origina dalla non conoscenza,.cioè, adesso dopo l' analisi sviluppata credo si possa andare a scovare il dato ancora più originario dell' insicurezza stessa che a questo punto è risultato essere il non conoscere,quindi se l' insicurezza origina dalla non conoscenza,alla domanda del perchè siamo insicuri si deve rispondere che lo siamo perchè non conosciamo.A questo punto,arrivati fin quà,mi sembra che abbiamo individuato il dato che si pone ancora al' di là dell' insicurezza,l' origine di questa e cioè la non conoscenza,..quindi si può dire che pensiamo o riflettiamo perchè siamo insicuri e siamo insicuri perchè non conosciamo,e a questo punto cosa di fa?Ci fermiamo quì o proseguiamo oltre?Sono sicuro che tu vorresti che mi fermassi quì,ma io devo proseguire dal momento che ci sono alcune cose da chiarire ancora,credo interessanti e anche inquietanti per un verso,perchè se il pensare origina in definitiva dal non conoscere,ne consegue che il pensiero può manifestarsi solo dalla non conoscenza,cioè,se il sapere e la conoscenza fossero totali,il pensiero non potrebbe sorgere,possiamo pensare solo perchè non conosciamo,ma a questo punto siamo arrivati all' autentica origine di tutto e alla domanda originaria e fondamentale,..perchè non conosciamo?--Mi manca lo spazio per proseguire...

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  • vor 9 Jahren

    Penso che l' insicurezza sia una situazione emotiva originaria che affiora nell'essere umano insieme all' apparire di un mondo a cui è legato e insieme contrapposto. L' insicurezza è la reazione a questa dicotomia originaria della coscienza posta davanti al mondo che si presenta nel dubbio esistenziale, è uno stato primario di tensione che di per sé non trova soluzione e minaccia l' annientamento. A questa minaccia la prima risposta emotiva si esprime nel bisogno di affidarsi all' altro, un altro che possa risolvere il dubbio esistenziale primario che da solo non trova composizione, un altro che diventa l' oggetto di una volontà di fede: volere che la dicotomia sia per sempre risolta con un sì (o un no) senza alternative e che rinnovi (o rimuova) continuamente e immediatamente uno dei poli dell' indecisione. Continuamente, perché il dubbio che sta alla radice dell' essere uomo continua a ripresentarsi, può essere solo rimosso e le strategie per difendersene vanno sempre riprese a mezzo di ritualità ripetute e a convincimenti inattaccabili.

    Attraverso la riflessione (riflettere come uno specchio la realtà integra di se stessi nel mondo) invece l' insicurezza non viene rimossa, ma reinterpretata dalla sfera razionale ed emotiva che la accetta come base esistenziale e insieme la rielabora via via in una serie di progetti temporanei, ben consapevole che essi potranno sempre fallire, ma che da questi fallimenti ci si potrà sempre riprendere rimodellando la propria esperienza in modo duttile, dove la duttilità è garantita proprio dalla presenza del dubbio mai completamente rimosso e di cui si riconosce il valore positivo, non paralizzante come in quella forma di razionalità assoluta e quindi separata da ogni contesto verso cui scivola inevitabilmente il pensiero radicalmente scettico.

    Quindi ci si pensa e si ripensa perché si è insicuri, visto che questo è lo stato originario dell' esistenza consapevole di ogni essere umano, ma la capacità di riflettere ci consente di superare la paralisi del continuo pensare e ripensare attraverso la comprensione (e non la negazione) dell' interezza del nostro stato esistenziale nelle sue istanze emotive, sentimentali e razionali che non si escludono a vicenda, ma ci compongono per ciò che siamo.

    Se la riflessione è ben riuscita la dicotomia originaria non esprime più la prospettiva dell' annientamento angosciante minacciato dall'inconciliabilità degli opposti emotivi, ma la positività del comprendere e integrarsi reciproco di questi opposti.

  • vor 9 Jahren

    Perchè sono estremamente apprensiva e tendo a tormentarmi anche per piccole cose.

    Ciao,lettrice!

  • vor 9 Jahren

    Perchè sei insicura.

  • vor 9 Jahren

    C'è differenza?

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