"IL SIGNOR DIAVOLO", di Pupi Avati: promosso a pieni voti?

Non mi sono lasciato sfuggire l'ultima fatica di uno tra i più interessanti e meno chiaccherati dei nostri registi, per cui rieccomi in sala a sorprendermi davanti a un film azzeccato praticamente in tutto.

Nei primi anni '50, un giovane funzionario ministeriale viene inviato nel profondo Veneto, dove - tra religione e superstizione - dovrà misurarsi con un caso di omicidio che lo condurrà a un'orribile verità...

Trasposizione cinematografica di un romanzo di Avati stesso (che non ho letto), è a mio parere un eccellente ritorno all'horror di un regista maestro nell'arte dell'inquietare. Fotografato stupendamente e magistralmente interpretato da un gruppo di attori ancor validissimi nonostante l'età (Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Massimo Bonetti, Alessandro Haber, ma anche un'ottima Chiara Caselli) è per me "praticamente perfetto" per stile, messa in scena e svolgimento della trama, e il finale - che qualcuno ha trovato un po' debole se confrontato col resto della pellicola - mi ha comunque indotto a riflessioni non banali su un tema più che mai attuale.

Insomma, ve lo consiglio davvero. Questo film è riuscito a tenermi incollato alla poltrona per le sue quasi due ore di durata, dimostrando l'enorme valore di un regista ancora efficacissimo nonostante l'età. Da guardare e apprezzare. E nel caso l'aveste già visto... Che ne pensate?