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etcetera fragte in Arte e culturaFilosofia · vor 7 Jahren

L'ateo è dunque la creatura di cui il creatore più si gloria di aver creato?

Scrive Levinas in "Totalità e infinito":

"E' senz'altro un grande motivo di gloria per il creatore l'aver messo al mondo un essere capace di ateismo, un essere che, senza essere stato causa sui, ha lo sguardo e la parola indipendenti e si sente a casa sua."

In quale altra creatura se non nell'ateo può prendere vita la perfezione in sé compiuta dell'opera del creatore?

Update:

Davide, non ti nascondo che la tentazione di mettere questa domanda in R

Update 2:

Ok, visto che non si può farlo qui se potrò aggiungerò alcuni commenti alle vs. risposte a domanda chiusa.

Update 3:

Garbino, se linki l'articolo a cui ti riferisci forse è meglio

Update 4:

Grazie Vavax.

Mi è parso un elogino funebre per seppellire una salma sperando che l'estinto abbia lasciato almeno un po' di spiccioli in eredità. Se questi sono i nuovi filosofi!

8 Antworten

Bewertung
  • ?
    Lv 5
    vor 7 Jahren
    Beste Antwort

    L'affermare d'essere atei è affermare di accettare il contesto religioso.

    Si è potuto perfino dire che la lode più alta di Dio è nella negazione dell'ateo che ritiene la Creazione tanto perfetta da poter fare a meno di un creatore. Proust

  • vor 7 Jahren

    Dio non crea atei e credenti, altrimenti l'ateismo non esisterebbe. Inoltre se Dio non esistesse, non esisterebbe nemmeno l'ateismo. Non a caso Bruno scrive: "Dio è coincidentia oppositorum".

    Proprio per questo, secondo me, hai ragione ad affermare che nell'ateismo (e non nell'ateo, che manca di qualcosa, la Grazia) si manifesta la perfezione in fieri dell'opera del Creatore. Con queste premesse (filosofiche) d'altronde, verrebbe a necessitarsi lo stesso libero arbitrio, non come affermazione della propria essenza, ma come negazione di ciò che lo stesso Badiou (e poi anche Zizek) ha chiamato "il grande Altro", in altre parole a cause filosofiche, effetti filosofici. Non a caso lo stesso Zizek, nel suo libro In difesa delle cause perse (bellissimo!) avanza l'ipotesi che teologia e filosofia siano la stessa cosa (!), anche se lui ha sempre in mente "il grande Altro", ed inoltre questa ipotesi non è sua, ma è una sua interpretazione di un'opinione di un altro autore contemporaneo (di cui adesso non ricordo il nome sinceramente); ci mancherebbe che Zizek...

    Filosoficamente..., perché teologicamente è tutta un'altra storia. (Hai pensato a quanti insulti ti sarebbero piovuti addosso se l'avessi postata in quella sezione lì?).

    --------

    Ora che ci penso meglio (vado a memoria), la stessa visione ontologica di Levinas prevede che l'essere sia sempre un essere DI qualcosa. In questo senso parrebbe perfettamente logica la sua frase anche "un ateo è una creatura DI Dio". Anche se rimango della mia (personalissima) opinione che per essere anche perfettamente teo-logica, avrebbe dovuto usare la parola ateismo. Ma forse Levinas intendeva proprio quello, oppure lo usa in un'altra circostanza, perché io non conosco affatto il suo pensiero.

  • Vavax
    Lv 7
    vor 7 Jahren

    Ricordi quando ti dissi: non credo in Dio ma spero che esista e se esiste mi perdonerà perché è Lui che mi creato così?

    Non credo di aver affermato qualcosa poi così diverso dall'illustre citazione...

    ...............

    Te lo linko io, se almeno ho compreso di cosa si sta parlando, se non fosse, non me vogliate

    http://www.swif.uniba.it/lei/scuola/dibattiti/veri...

  • vor 7 Jahren

    Mi è piaciuto molto leggervi....la filosofia con le sue minuzie è il pensiero allo stato puro...chiaro che non è ben vista da molti...e senza parlare di complottti, forse nel mondo attuale sempre più rapido e frenetico , non trova nemmeno spazio e ascolto.

    Comunque tornando all'enunciato di cui sopra , io penso che vi manchi la parola <Coraggio>!...Dove dunque se non nell'accettazione della propria solitudine e ignoranza si esplicitano al meglio le qualità che rendono l'uomo speciale nella natura ...Penso e so di pensare....e niente più.

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  • vor 7 Jahren

    Non penso che parlare di Dio, o come lo si voglia chiamare, sia una perdita di tempo, anzi, forse è l'occupazione più intelligente per un essere umano. Il problema è dare per scontata, per se stessi, la propria interpretazione di 'Dio'. Questo assunto ha generato e continua a generare confusione, conflitto, disarmonie tra gli esseri umani. In base ad assunti del tutto personali, che poi in base a cosiddette Sacre Scritture, e alle guerre di religione che ne seguono per difenderle, diventano legge e condizionamento per milioni di persone, esistono credenti e non-credenti, fedeli e infedeli...

    Non sarebbe più facile sbarazzarsi dell'idea di Dio, o di un creatore, semplicemente non affermando né negando, bensì ascoltando e in qualche modo 'comunicando'?

  • in realtà lo trovo un ragionamento abbastanza circolare, come tutti i ragionamenti su Dio o sulla sua inesistenza. Se Dio non esiste - visto che stiamo parlando da atei - che necessità abbiamo noi di gloriarci di noi stessi attraverso il suo nome ?

  • vor 7 Jahren

    Ciao Etcetera, non c' è da stupirsi più di niente. Morris West addirittura aveva definito i down come i giullari di Dio. Roba da accapponarsi la pelle. Ma quello che ho letto sull' articolo di Piero Chiaretti fornito gentilmente da Vavax sfiora il ridicolo, come quello che hai rintracciato tu e stai proponendo a noi tutti. La filosofia è morta, lui dice. E gli unici filosofi rimasti sono Giovanni Paolo II e Severino. Un papa e un credente che si professa ateo. E' ovvio che la filosofia fa paura. Anche a Bobbio, il quale sembra che raddoppi la dose, almeno così diceva Io nella domanda in cui compariva la segnalazione di Vavax. Ma la fa anche l' ateo, e perciò è meglio rassicurare i credenti che Dio sa e provvede. Anzi si gloria di aver creato tanta indipendenza. Sono sempre più convinto di un feroce attacco all' unica disciplina che il potere ha contro. Proprio quella filosofia che vive dell' indipendenza dalle altre discipline e le accomuna tutte con lo sguardo scrutatore mai chino e mai domo. E come feci presente nella mia domanda, le neuroscienze rappresentano il pericolo maggiore. Si ha paura dell' ateo filosofo, l' unico che sa che tutto ciò che la scienza oggi ci propone è fumo. E non solo la scienza. Garbino.

    @Ciao Giuliana, ci fa molto piacere che hai trovato piacere nel leggerci, perché questo ci dà anche la voglia e il desiderio di continuare. Il coraggio della nostra solitudine è l' ultima preoccupazione che ho. Ma se non credi nel complotto ( ma quale complotto? ), vogliono uccidere, annichilire la filosofia, o meglio convincere chi si può convincere a non praticarla. Ti consiglio di leggere l' articolo di Piero Chiaretti sulla morte della filosofia. E' facilmente rintracciabile su internet e sono sicuro che non lo troverai soltanto molto persuasivo ma anche basato sul niente. Garbino.

    @Etcetera. Hai pienamente ragione, ma in queste cose sono un disastro. Comunque basta digitare -Carelli didattito - ed esce al primo posto sul web di answers.

    @Vavax, Perfetto, è proprio quello a cui mi riferivo. Grazie della tua cortesia. Garbino.

    @Infatti io non credo che sia rivolto a chi non si può convincere, ma proprio a chi lo si può. Per altro l' ho ben specificato nella aggiunta rivolta a Giuliana. Un elogio funebre in attesa di spiccioli? Buona questa!!!

  • vor 7 Jahren

    dio ci crea liberi. Liberi anche di non riconoscerlo. Liberi di usare coscienza e pensiero autonomamente. liberi anche di rinnegarlo.

    Liberi. questa è la sua gloria. la nostra capacità di libertà che diventa obbligo di riflessione e di scelte autonome e pensate.

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