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etcetera fragte in Arte e culturaFilosofia · vor 7 Jahren

Come mai la fine della metafisica anziché il superuomo nicciano...?

ha prodotto soprattutto masse di miserabili decerebrati?

Forse non eravamo ancora pronti?

O forse gli idoli non sono mai defunti e nascosti proprio perché negati imperversano quanto mai prima sull'umano indossando maschere razionali?

Update:

Il problema è che la teoria dalla prassi la distacca sempre in primo luogo chi propone la teoria e vale per tutte le teorie, perché alla fine si dice sempre che è chi le mette in pratica che sbaglia e certo non la teoria a produrre gli orrori che produce. La teoria è così assunta a idolo di perfezione da recuperare in tutta la sua intangibile purezza da chi ci crede e tanto volentieri se ne fa cane da guardia, ossia carceriere.

Update 2:

Nelle vostre risposte si ribadisce che la metafisica non è mai finita e sempre si ripropone, magari in forma nascosta in quanto ci si è dentro (dopotutto la metafisica della tecnica come lascia intuire EL è proprio la sua astratta funzionalità a cui tutto va sacrificato, ossia va restituito per godere dei suoi doni). Garbino imputa il mancato apparire del superuomo al crollo della visione aristocratica dell'esistere, ma viene da pensare che questo crollo sia l'effetto proprio di quel nichilismo che esige l'indifferenza dell'essente, per cui il vero superuomo per la volontà di potenza può solo essere l'uomo senza qualità e dunque perfettamente omologabile, la sua identità l'inidentità di un niente che cammina. Sabogato indica la carenza umana, frutto della paura voluta ad arte da chi comanda, ma non sarà che chi diffonde la paura ne sia, proprio lui la prima vittima e che quella paura sia proprio anche per lui la paura della perdita di ogni riparo?

(?) infine d

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    "FINE della metafisica. TRAMONTO dell'occidente. E' da un po'

    che se ne parla, e tra poco rimarrà da dire che l'unico discorso metafisico è questo della fine della metafisica. Ma dopotutto ogni epoca, potrebbe rispondere un simpatizzante hegeliano, ha in fondo la SUA Metafisica. Che è, anche, la Metafisica che si merita. Ma qual è poi (quale SAREBBE) la Metafisica del tempo della PRESUNTA fine della Metafisica? L'amico @@Blake dice che il pensiero è nemico dell'azione. E la sua affermazione si spiega considerando una certa fiducia assegnata, da quest'epoca tecnologica, alla Scienza piuttosto che alla Metafisica filosofica. Ma qui voglio invece affermare il pensiero Metafisico che guida Scienza e tecnologia (la tecnica, detto in una parola), e senza il quale NULLA farebbero Scienza e tecnologia, e NULLA la tecnica; - con tanti saluti anche all'azione. Ma quale sarebbe questa Metafisica della tecnica?

    Come tutte le cose più evidenti, ci sta troppo sotto gli occhi

    per essere facilmente visibile. Che cosa garantisce che domani l'osservazione ci mostrerà quel che oggi è già prevedibile grazie alle leggi scientifiche? Ma le leggi scientifiche, naturalmente. Ma se chiedo dove siano, e se siano “scientificamente osservabili” le stesse leggi scientifiche, mi si dirà che “naturalmente NO!”. Sono INDIRETTAMENTE osservabili, di per sé invisibili, ma tuttavia sottoposte a una indiretta conferma, oppure smentita, dalla diretta conferma dei “fatti” che, questi sì, saranno direttamente osservati. (QUANDO saranno osservati; NON ORA, quindi). E sappiamo, anche, che le leggi scientifiche che oggi affermiamo sono anche sottoposte alla confutazione; e pronta sostituzione con altre “che funzionino meglio” (più adatte all'azione). Ma chi ha mai affermato che una Metafisica debba affermare l'Eternità di un preciso contenuto? La Metafisica di quest'epoca è il PENSIERO che attribuisce certezza all'azione. Ed è anche questa, a parer mio, una Metafisica (una fede, anche, in ciò che avverrà domani), Ciao!

    @@Blake, ma infatti ANCHE 3000 ANNI FA

    c'era un pensiero a monte dell'azione, un pensiero che guidava la tecnica dell'azione. Agamennone, comandante supremo della gigantesca flotta greca destinata a muover guerra alla città che sappiamo, ritenne di dover sacrificare la figlia pur di assicurarsi il favore degli Dèi. E col favore degli Dèi la certezza del buon esito della spedizione. Anche all'interno d'una visione mitica del mondo, l'azione ha bisogno di una tecnica, e anche qui c'è una tecnica (un determinato sacrificio umano) per dare certezza all'efficacia dell'azione. Non c'è una tecnica senza un pensiero che guida, sceglie, determina quella certa tecnica, al servizio dell'efficacia dell'azione. Che in quanto pensiero che sovrasta, sovrintende, domina la tecnica al servizio dell'azione, è una Metafisica della tecnica (scientifica, o mitologica, sempre tecnica è; ammesso che la tecnica scientifica non sia una forma di un'aggiornata mitologia).

    Quelle(n): la Metafisica non è finita
  • vor 7 Jahren

    Ciao Etcetera. Domanda favolosa. Una domanda simile me la sarò fatta almeno una decina di volte. Ed ogni volta o non sapevo rispondere o mi davo una risposta diversa. Poi ad un certo punto ho incominciato a capire i limiti del messaggio insito nella filosofia di Nietzsche. O almeno penso di aver incominciato. E' ovvio, e ciò, a mio avviso è palese, che la Metafisica non è morta. E il motivo per cui non sia morta è nascosto nelle pieghe del famoso aforisma di Nietzsche sulla morte di Dio. Se la Metafisica non muore nelle menti degli atei che non riescono a rendersi conto delle conseguenze dell' aver rimosso Dio dal loro pensiero non si sa come possa avvenire dove la necessità di Dio o di dover credere comunque in qualcosa è ancora ben radicato. Ed a questo punto, prima dell' oltreuomo è l' uomo a mancare. E perciò hai ragione nell' ipotizzare che forse non si era ancora pronti. Come lo stesso Nietzsche si accorge di aver capito nella stesura di Ecce Homo. Perciò le due tue ipotesi, a mio avviso, sono esatte. Ma ce n' è almeno una terza. Ed è che viene a mancare l' uomo come base. Non bisogna dimenticare che Nietzsche aveva teorizzato che solo una società aristocratica poteva portare alla realizzazione dell' oltreuomo. E secondo me sbagliava. Ma non perché non fosse veritiera come ipotesi. Ma perché una società aristocratica non è più possibile. E in fondo non ci si può meravigliare che una società come l' attuale renda l' uomo in una delle sue forme più patetiche. L' uomo a mio avviso è ammalato. E la malattia che incombe su di lui è tremenda. Ed è perciò che sono molto pessimista sul futuro. E' una malattia di una gravità che può dannarlo. L' uomo sta perdendo la sua umanità. E non c' è medicina né cura nei confronti di questo malessere che lo attanaglia. L' uomo è sempre più vinto dal seme della follia. E lo scenario è veramente raccapricciante. E molto probabilmente senza via di scampo. Garbino.

  • Anonym
    vor 7 Jahren

    Non solo la metafisica non è finita, ma non lo è nemmeno la religione. Una quantità immensa di persone nel mondo crede in dio nel modo più formale, popolare e stupido che si possa pensare, a malapena distaccandosi dall'antropomorfismo della divinità. Persino molti atei, alla fine, si basano su una semplice diffidenza verso un concreto intervento divino nella loro vita, mantenendo poi molte caratteristiche proprie del pensiero religioso. L'ho sperimentato una marea di volte. Io adoro Nietzsche, io stesso prima di leggere i suoi libri ero arrivato a molte sue conclusioni e provo per lui una particolare empatia ( pur essendo io abbastanza eclettico ), tuttavia si è perso un passaggio, poiché non ha considerato che stava parlando ai pochi intellettuali che potevano comprenderlo ( veramente pochissimi ), e che questo in realtà non basta per creare il "popolo eletto" dell'oltreuomo ( cit. "Così Parlò Zarathustra" ). Moltissimi hanno parlato del popolo, ma in realtà era sempre un popolo ideale, inesistente. Ancora c'è poco dell'uomo e del popolo che hanno descritto i filosofi, finora ho visto più volgo e mezzi uomini. Comunque, è vero che lui arrivava all'oltreuomo da una società aristocratica, ma credo avrebbe apprezzato che questa aristocrazia fosse basata sul merito e sull'intelligenza piuttosto che sulla ricchezza. Per questo bisogna fornire a tutti l'opportunità di superare questi ostacoli, tramite un'istruzione adeguata, al fine di entrare a far parte di questa società. Poi ognuno potrà DECIDERE se entrare a far parte di questa "aristocrazia" ( senza alcun privilegio materiale, sia chiaro ) e poter così capire gli scritti di Nietzsche e poi decidere se seguirli o meno. Così, e solo così, dal mio punto di vista, si potrà incamminarci verso l'oltreuomo ( con le dovute correzioni e reinterpretazioni, ovviamente ).

  • vor 7 Jahren

    Perché la fantasia non è mai andata al potere ne mai ci andrà sin tanto che l' animale umano non smetterà di essere animale gerarchico al pari del cane.

    Gli idoli sopravviveranno sempre fin tanto che ci sarà qualcuno in divisa a creare quel terrore da cui nascono gli Idoli dei decerebrati dalla paura

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    Lv 5
    vor 7 Jahren

    E' come chiedersi: "Se Tizio si è comprato una chitarra, perchè non è diventato bravo quanto Knopfler o Hendrix?"

    Ancora una volta si distacca la Teoria dalla Prassi, e questa cos'è se non pura speculazione metafisica?

    Vorrei che rispondessi ad una mia domanda: Tu cosa ne pensi dei nostri carcerieri? Si, insomma, coloro che manipolano la nostra vita ogni giorno.

    ________________________

    Quello di cui tu stai parlando è l'Utopia. Quello che dici accade solo quando l premesse stesse sono sbagliate, ossia quando non vengono calcolate le variabili. Se tu provassi a calcolare la traiettoria del Saturn V con le formule che trovi sul libro di fisica, chiunque ti riderebbe in faccia, ma la speranza stessa di riuscirci è pura illusione. Ora, l'uomo è un'affare diverso, si può adattare a "ogni" cosa per natura, ma ci vuole tempo, l'anacronismo è una brutta bestia, e in molti filosofi ci sono caduti.

    Soprattutto non bisogna dimenticare l'assurdo che permea ogni aspetto della nostra vita, è questo il principale nemico (?!) da sconfiggere. E ora che sai che il pensiero è nemico dell'azione come ci caviamo d'impaccio?

    _____________________

    @EL: La mia affermazione è atemporale, non va rimandata necessariamente alla nostra epoca per funzionare. Così era 3000 anni fa e così è oggi, il che forse è già una prova abbastanza esauriente per sostenere la mia affermazione.

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