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Filosofare Serve a Fuggire dai Problemi o a Praticare la loro Soluzione?
Le persone che enunciano complessi e profondi pensieri ontologici sull’esistenza o la realtà dello spazio-tempo, in che modo praticano una vita diversa dai comuni cittadini che devono guadagnarsi uno stipendio o mandare avanti un’impresa commerciale per vivere?
In che modo, mi chiedo, mettono in pratica le teorie filosofiche che gli stanno a cuore? I principi filosofici, dunque, hanno conseguenze sul loro METODO di ragionamento? Hanno uno SCOPO etico? Oppure dobbiamo trattare la filosofia come un hobby che serve solo a distrarci invece di intelligenza volta alla soluzione dei problemi pratici della nostra vita?
Sono convinto che il nichilismo assume diverse varianti filosofiche che s’insediano sia in coloro che abbracciano filosofie razionaliste, sia in coloro che danno più peso all’empiricismo. I nichilisti razionalisti enunciano principi filosofici impraticabili e disconnessi nel contesto della realtà umana; i nichilisti empirici, invece, fanno del contesto umano il fulcro che giustifica arbitrariamente qualsiasi pratica, senza occuparsi di principi esistenziali legati a scopi o conseguenze etiche generali. Entrambi, i razionalisti e gli empiricisti che cadono nella trappola del nichilismo separano teoria da pratica e condannano se stessi a vivere una vita di espedienti pragmatici e disconnessi incoerentemente l’uno dall’altro. Di conseguenza, per loro, è normale che la teoria si trovi là e la pratica si trovi distintamente e separatamente quà.
In teoria parlano di universalità, di totalità, di mancanza di separazione, l’Uno è il Tutto e il Tutto è l’Uno, parlano di dimensioni oltre la mente ancora da scoprire, di esempi stratosferici dei comportamenti fisico-chimici dei fotoni della luce nell’immisurabile spazio-tempo del cosmo, oppure di esempi dei comportamenti di particelle o micro-onde del mondo sub-atomico, empiricamente osservabili, ma che non hanno applicazioni né nella vita giornaliera, né in principi di guida etica di nessun tipo. Tuttavia, i pensieri stratosferici o sub-atomici servono a svuotare la mente e renderla incapace di distinguere il nulla da qualcosa, il niente per la vita da qualcosa di valore per la vita. Quel metodo di pensare serve a non usare la propria intelligenza per risolvere i problemi della realtà, ma piuttosto a fuggire da essi e vivere in un mondo artificiale dove la realtà non deve essere affrontata - il mondo del nichilismo.
Damnit -- Pensare, per un essere umano, non può essere mai un lusso. Ogni persona risolve i suoi problemi, anche quelli più mondani, pensando e poi prendendedo decisioni in base a ciò che pensa. Ogni decisione, ogni scelta che facciamo è una conseguenza filosofica di idee nostre o idee che ci sono state date dagli altri. Filosofare significa pensare quali idee riflettono il reale, il vero, il giusto o il bene per noi.
Nikidis -- Grazie del tuo intervento molto interessante. Il mio pensiero è questo: Seguire la propria natura non è una scelta. E’ una necessità. Filosofare significa usare il metodo del pensare che permette ad una persona di conoscere la propria natura, di scoprire quali sono gli aspetti di valore da sviluppare per poter vivere da essere indipendente e felice. Solo il pensare volto al riconoscimento della propria natura può modellare le azioni, i comportamenti e tutte quelle scelte pratiche che salvano o danneggiano la vita di un uomo. Nessuno nasce "per natura" svaligiatore di banche o tassista. La natura umana permette queste scelte e migliaia di altre ancora. Ma ogni scelta è il risultato inevitabile di un principio filosofico ed etico che ogni persona deve prima aver accettato consciamente o inconsciamente.
Margherita -- Grazie per la tua risposta. Non credo che i filosofi creino più problemi di quanti non ce ne sono già, però credo che molti filosofi sbaglino il metodo necessario per arrivare ad offrire soluzioni ai problemi pratici della vita umana. Del resto, nessun filosofo è infallibile e onnisciente. In antichità come oggi c’è chi ha fatto della filosofia la sua professione di vita. Ma se i filosofi hanno successo è perché quello che hanno saputo articolare con il linguaggio scritto e parlato riflette anche il pensiero di tanti, di tutti coloro che li leggono, li ascoltano e tentano di integrare le risposte filosofiche negli atteggiamenti, comportamenti e scelte di vita che ritengono più validi per distinguere il reale dall’irreale, il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto e il bene dal male. I filosofi non creano più problemi di quanti già esistono nell’universo della vita umana. I filosofi semplicemente portano i problemi (reali o immaginari) alla coscienza delle persone
Cucciolo di Übermensch -- Grazie della tua risposta. Spero che nella tua vita diventi davvero il tuo ideale di superuomo! Cinque minuti di riflessione sono come un pasto al mese! Non servono a niente. L’uomo è un’entità integra di due aspetti naturali inseparabili – corpo e mente. Il copro non può funzionare con un pasto al mese; la mente non può riflettere solo cinque minuti. La mente ha bisogno di riflettere il 90% del tempo in cui siamo svegli e consci, se vogliamo che i bisogni fisici del corpo vengano adeguatamente soddisfatti tutti i giorni. Anche se non siamo filosofi professionisti, bene o male filosofiamo necessariamente tutto il tempo in cui siamo consci.
bob g -- La tua è una risposta veramente ben calibrata. Grazie, ammiro molto il tuo modo di pensare. Non so in quale contesto Aristotele abbia detto che la filosofia non serve a niente. Sembra più una riflessione del suo maestro, Platone, col quale discordava essenzialmente. Platone era convinto dell’esistenza di un mondo di idee separato dalla realtà fisica, un mondo non accessibile all’uomo; Aristotele era convinto che tutto ciò che esiste fa parte del mondo sensibile. Aristotele, in particolare, non faceva distinzione tra scienza e filosofia – una non poteva esistere senza l’altra e tuttora una filosofia che sbaglia nel suo “amore per la conoscenza e verità” porta ad una non-scienza, a teorie inapplicabili perché violano le leggi naturali (come le filosofie mistiche – dirette discendenti del pensiero platonico e non aristotelico).
Non è escluso, tuttavia, che anche Aristotele non sia caduto frequentemente nel platonismo – anche il genio non era immune alla fallibilità. Nonostante la varietà di articolazioni di idee tanto più complesse quanto lo è il mondo di oggi rispetto ai tempi degli antichi greci, il mondo del pensiero filosofico è riducibile essenzialmente allo stesso confronto intellettuale iniziato da Aristotele con Platone.
In un grande arco inclusivo di tutta la storia della filosofia antica e contemporanea, possiamo essenzialmente distinguere solo due grandi filoni filosofici basilari - uno aristotelico e uno platonico. Il primo ci ha dato la scienza; il secondo le religioni.
Entrambi partono dall’utilità dell’amore per la conoscenza e la verità. Si, perché anche l’amore ha un’utilità per l’uomo.
L’amore è una risposta emotiva a quello a cui uno pensa abbia VALORE per la sua vita.
9 Antworten
- vor 9 JahrenBeste Antwort
La filosofia è l'Olimpiade del pensiero, è competizione in cui la mente esercita tutto il suo fascino. E' anche competizione tra allievo e maestro in cui l'allievo, acquisita la teoria, cerca di esercitare tutta la volontà di potenza per cambiarla e mostrare al maestro dove la capacità del pensiero può arrivare. Ma al contempo la filosofia è anche amore per la ricerca ontologica (come è possibile non cercare di risolvere l'origine e il senso della vita) dalla quale scienza e tecnologia rifuggono perché fuori della sperimentazione pratica.
Consideralo pure (come tu dici) un hobby o un passatempo per il filosofo non professionista, ma filosofare aiuta la mente a razionalizzare la logica dato che alla filosofia si può dir tutto meno che non rifugga dalla contraddizione, e questo è un ottimo esercizio, se non altro, capace di mettere in evidenza le continue contraddizioni del vivere sociale e spinge, eliminando le contraddizioni, a migliorare il proprio ambito di vita sociale.
ps: attenzione a non confondere micro-onde con la funzione d'onda. ;)
- bob gLv 6vor 9 Jahren
Filosofare non serve a niente,come diceva Aristotele,perchè la filosofia non è una serva,dal momento che è il sapere più nobile e aristocratico,..e che filosofa non lo fa certo per fuggire i problemi della vita o per trovarne una soluzione,ma solo per amore di conoscenza e verità,a prescindere dal resto,poi è naturale che le vie che conducono alla conoscenza influiscano sulla quotidianità e da un punto di vista utiliaristico della gente comune il filosofare risolverebbe molti problemi,ma non è questo lo scopo del filosofo;è la gente che non filosofa che fugge dai problemi con il divertimento,con il lavoro,con l' attività smodata e più in generale con il fare,non certo il filosofo e poi questo divertissiment non risolve neppure i problemi dal momento che fugge innanzi ad essi,voglio ancora ribadire che chi fa filosofia non è alla ricerca di soluzioni,ma di conoscenza e operando in questo modo lungo il sentiero della conoscenza ci si imbatte necessariamente in soluzione pratiche,..come dice Heidegger ,è stato possibile progettare e costruire un motore solo sulla scia del pensiero teorico di Aristotele,il quale non filosofava certo con lo scopo di poter un giorno costruire una macchina,.senza l' astrattezza del pensiero filosofico non ci sarebbe stato alcuna tecnica e progresso che ti piace tanto,questo è solo una conseguenza e un risvolto pratico di un pensiero filosofico che di per sè non era interessato alle sue ricadute sul piano pratico.L' atto filosofico non deve essere interpretato come il tentativo di risolvere problemi,ma al contrario filosofare è essenzialmente andare alla ricerca di problemi,cioè aprire nuovi sensi alle risposte già date per scontate e chiuse su sè stesse,alla filosofia non interessa rispondere ma domandare,perchè il domandare è ciò che caratterizza l' uomo a differenza dell' animale.Nella sua essenza più profonda la filosofia vuole mantenere il dubbio e non fidarsi delle risposte date da altri,è la scienza che si esaurisce nelle risposte e che vive per quelle,non la filosofia.
- JohnLv 7vor 9 Jahren
Gentile DrEvol,
ti ringrazio di avermi invitato ad entrare; non ho volutamente letto le altre risposte per non farmi influenzare e parto da questa massima che non ricordo dove ho copiato: “Ogni filosofia è vana se non tende al miglioramento dell’uomo; è quindi pedagogia in atto”. Permettimi una breve riflessione, frutto dal mio “cogitare” e non da dottrina appresa.
E ben si sa come pedagogia sia sinonimo di educazione, istruzione, formazione; un fornire quindi dei modelli di comportamento all’uomo per, prima meglio conoscere le sue facoltà innate, indi esprimerle e poi per metterle anche a disposizione dei suoi simili. Se la filosofia non avesse questo compito, sarebbe nullo ogni sforzo in tal senso, perché uno studio ad “usum Delphini” , sarebbe un un circoscrivere il tutto ad un singolo individuo e non finalizzato al bene della socìetas. Premesso questo.
Ben sappiamo come: “schemi, modelli o metodi” influiscano sulla “forma mentis”. Ne hai giustamente accennato nella replica a Nikidis. Il metodo appreso da un filosofo è molto importante perchè la nostra mente recepisce e archivia solo quanto sa di ordine e misura e quindi: logica e semplicità e scarta quanto sa di disordine e confusione perchè non le son peculiari. A dire il vero c’è chi vi si adegua, proprio perché nessuno gli ha insegnato un modello di comportamento e un metodo per raggiungere risultati positivi nella vita. Chi opera nel mondo della scuola, sa bene quanto sia importante il metodo.
La vita è “Ordo, numerus et mensura”, ordine e quindi metodo, numero e misura, sta scritto all’entrata di grandi monumenti in Italia; lo sapevano già da illo tempore, quando la matematica non la studiava quasi nessuno; avevano però ben in testa quali erano i princìpi e i valori ai quali conformarsi e da trasmettere anche alle successive generazioni.
In un mondo che cambia con rapidità, fattore di continua insicurezza, c’è un bisogno enorme di metodo di misura e schemi; proprio per questo motivo, materie umanistiche e in primis la filosofia, assumono un ruolo chiave, ed esigono il loro posto in prima fila nella storia contemporanea. Sono materie della quali non si sente mai parlare, ma possono essere di autentico supporto a tutte le altre forze sociali in gioco. Studi integrati, confronti di strutture nelle e con le varie nazioni in concorrenza, dinamiche di gruppo, metodi di misura, sono più importanti dei fenomeni sociali stessi. Senza questi supporti, anche la politica compie errori enormi, che poi scarica sulla società.
Filosofia e Sociologia sono materie che formano esperti in grado di intercettare i moti dal basso al loro nascere, quali autentiche piccole “morule” che affiorano dal “brodo” sociale. Piccoli gruppi che parlano di responsabilità, impegno, di meritocrazia, di doveri e non solo diritti…in grado di formare cittadini capaci di pre-videnza; per questo vanno incoraggiate e sostenute…altro che finanziare concerti rock o similari. Non siamo più al “panem et circenses” degli antichi romani; le società odierne sono un po’ più complesse. Chiudo con una citazione di Seneca presa dalle sue: Epistulae morales ad Lucilium:
“La filosofia non è un’arte fatta per essere ostentata; consiste non in parole, ma in fatti. E non la si usa per trascorrere piacevolmente le giornate o per scacciare la nausea che viene dall’ozio; forma e plasma l’animo, regola la vita, governa le azioni, siede al timone e dirige il corso in mezzo ai pericoli del mare in tempesta. Senza di essa nessuno può vivere tranquillo, nessuno sicuro; in ogni istante capitano innumerevoli eventi che richiedono una direttiva, e questa deve essere chiesta alla filosofia”.
Vien da sé che la filosofia aiuta a risolvere i problemi; scusa la prolissità…ti devo una risposta. A presto. Nonno Eugenio.
- vor 9 Jahren
Ognuno utilizza i mezzi che ha a disposizione in maniera diversa.
Diciamo che è molto più probabile che si entri nel mondo della musica, dello sport, della fantasia e della filosofia per fuggire dalla realtà, per distaccarsi completamente da quello che è la banale, triste e cattiva realtà. Diaciamo poi che la filosofia ha un grande potere racchiuso in se! Il potere di capire, di dare un senso alla realtà che ci circonda . Una volta che abbiamo capito la realtà, poi è semplice trovare la soluzione che più ci aggrada.
Per risolvere i problemi con il tramite della filosofia bisogna essere molto pazienti, molto convinti, persistenti e calmi. Credo che chi filosofa davvero, trova le soluzioni ai problemi, non importa quanto tempo ci possa mettere , l'importante è che non cada nel vortice delle sue idee perchè l'uomo vive di idee e se un uomo non capisce che sta perseguendo un'idea sbagliata può andare incontro a conseguenze catastrofiche.
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- NikidisLv 6vor 9 Jahren
Filosofare è seguire la propria natura. Anche questa è una scelta etica.
Il filosofo da qualche millennio ha rinunciato a essere sovrano non per proprio autentico desiderio ma perché ha scoperto molto amaramente di trovarsi di fronte alla più imponente antinomia ontologica di fronte alla quale quelle di Kant sono filastrocche per pargoli precoci.
C’è una folta schiera di filosofi che si sono occupati e si occupano ancora massicciamente di etica, penso agli esponenti della Scuola di Francoforte, a Jonas, e oggi a Habermas, al grande Apel, che se li si ascoltasse potremmo scorrazzare in un mondo più equilibrato.
Cosa può oggi un filosofo contro il vortice del tempo entro cui l’Occidente è ormai alle sue fasi terminali, in cui la falce, parafrasando Battiato, non fa più pensare al grano e il grano fa pensare a qualcos’altro? In cui la téchne, dopo aver decretato la morte di Dio prendendone il posto, si sta rivelando sempre più, e quasi paradossalmente vista la sua natura, un sistema caotico senza più alcun controllo? Ma il paradosso è nell’uomo. Il paradosso è l’uomo.
In questo lungo cammino abbiamo dimenticato l’ánthropos, applichiamo le leggi del governo come fossero sacre, dove le eccezioni, sebbene giuste, non sono ammesse perché inviolabile è la legge, anche a costo di calpestare la dignità di colui a salvaguardia del quale le leggi trovano il fondamento della propria esistenza.
Il filosofo ha conosciuto l’impatto contro il disincanto del mondo. Ha smesso di credere di poter salvare il mondo. Non gli rimane che tentare di salvare ciò che rimane di se stesso.
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Appunto. Nulla da aggiungere ai tuoi dettagli. Una nota soltanto sul’intervento di @bob g. È vero che la filosofia serve a poco nella misura in cui la sua utilità viene commisurata con la prāxis: non me ne faccio nulla se voglio coltivare un orto o riparare un computer, ma ciò sarebbe ridurre il concetto di utilità secondo logiche puramente quantitative proprie del Regno della Quantità, direbbe Guénon, che è il regno attuale, rispetto al quale siamo ormai soliti valutare ogni cosa.
Secondo Platone la filosofia è una conversione di tutta l’anima. Naturale, l’anima non è per niente una certezza, ma se il senso etico nasce da qualcosa, e a fortiori l’amore, ebbene, questo qualcosa può a buon diritto chiamarsi anima. Se si ha amore per la verità, il resto viene da sé. Cos’è l’etica se non l’applicazione della verità su ciò che è giusto e ciò che non lo e?
Ed è per questa ragione che l’asserto “alla filosofia non interessa essenzialmente rispondere ma domandare” è controevidente: non si dà domandare se non al fine di una possibile risposta, provvisoria quanto si vuole ma è sulle risposte che si costruisce ogni stabilità, seppur anch’essa come tutte le cose temporanea, e non solo accade che “nella sua essenza più profonda la filosofia vuole mantenere il dubbio e non fidarsi delle risposte date da altri” ma anche non tarda molto a dubitare pure delle proprie risposte quando una nuova domanda viene a farle visita mettendo a rischio quella stabilità. Il filosofo non cerca le domande, sono le domande che cercano il filosofo.
Questa frase di Nieztsche, decontestualizzata dalla sua filosofia, esprime bene questo pensiero: «Ma una curiosità della mia specie resta pur sempre il più gradevole di tutti i vizi – scusatemi! volevo dire: l’amore per la verità ha la sua ricompensa nel cielo e anche già sulla terra».
- MariaLv 4vor 9 Jahren
i filosofi si pongono troppe domande su questioni a cui non c'è risposta.E tu pure.
- Anonymvor 9 Jahren
Perdere cinque minuti per azzardare riflessioni sul "molto piccolo" o il "molto grande" o "l'oltre umano" non mi sembra un'atteggiamento nichilista, anzi, aiuta ad inquadrare meglio la dimensione nella quale si vive.
Il "problema pratico" (sarebbe interessante discutere su questa definizione) può celarsi ovunque. Dubito che sia conveniente muoversi su dei binari prestabiliti se, ad un certo punto, si scopre che questi binari, di fatto, non esistono.
P.S. E visto il mio nickname credo sia inutile dirti cosa ne penso dell'etica.
- Anonymvor 9 Jahren
Questa risposta non è molto meno "intellettualoide"...
Se leggi Aristotele, capisci perché l'uomo ha avuto la "fissa" di filosofare. Non sono d'accordo però, dato che in oriente il pensiero ha storia differente.
L'uomo è influenzato dall'ambiente esterno, e questo lui non lo sapeva, perlomeno non come effettivamente funzionano le cose. E' solo vero che, sempre come dice lo stargita carissimo, l'uomo fa metafisica quando ha risolto i propri problemi principali... che te devo dì, si vede che chi parla diquello che dici ha risolto i suoi bisogni primari e "può permettersi" di parlare di cose vane. O magari per diletto. O magari ancora per far andare la mente...
la filosofia migliore è quella morale, perché ti aiuta a vivere.
Rispondi alla mia domanda, tu che mi sembri un tipo sveglio?
- vor 9 Jahren
la filosofia nasce x dare risposte a domande irrisolte..almeno anticamente!! secondo il mio parere la filosofia si propone di trovare soluzioni ai problemi posti ma poi dipende tutto dalla visione del filosofo. a mio parere la filosofia è soggettiva,nn si potrà mai capire del tutto cosa intendeva dire quel filosofo..ci sono filosofi come Weber che risolvono tutto in una maniera che possiamo definire pratica..altri come gli idealisti hegel fichte o anke i filosofi antichi come platone e soprattutto aristotele che x risolvere questi problemi x trovare le risposte alle loro domande finiscono x creare ulteriori problemi e creare quindi questi sistemi astratti che x la maggior parte di noi nn hanno senso!! il loro intento xò era sicuramente ql di trovare la soluzione ai problemi!!