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La folla ............................?

Questa domanda mi è stata ispirata da una domanda di Serpico di un po’ di tempo fa.

Serpico chiedeva dove fosse la folla che osannava Gesù al suo ingresso a Gerusalemme quando Egli fu crocefisso. Gli avevo risposto che era lì, era la stessa folla, che gridava quello che gridavano gli altri. Oppure aveva paura degli altri e si nascondeva. Che spesso ci facciamo influenzare da quello che urlano i più, facendo tacere spesso la nostra coscienza. Gli avevo citato alcuni brani delle celebrazioni della Settimana Santa del 2005, perché questo argomento fu allora oggetto di riflessione. Avevo citato il Cardinale Ruini, all'inizio dell'omelia della domenica delle palme, notava appunto come la folla festante che gridava "osanna" all'ingresso di Gesù in Gerusalemme, era in gran parte la stessa folla, quella degli abitanti di Gerusalemme, che davanti a Pilato gridava "crocifiggilo!". La spiegazione di questo contrasto, secondo Ruini, è in noi stessi, nella fragilità e nell'inaffidabilità del cuore dell'uomo. Avevo citato l’allora Cardinale Ratzinger, che nel commento alla via crucis, aveva sottolineato il fatto che spesso ci adeguiamo alla mentalità dei più per paura del giudizio degli altri.

Per chi volesse leggere tutto, ecco il link:

http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Aj...

Pochi giorni dopo questo scambio con Serpico, ho visto le immagini della folla che linciava Gheddafi. La stessa folla che prima lo aveva osannato. Non voglio certo paragonare Gheddafi a Gesù. Voglio paragonare la folla alla folla. Quante persone, nella folla di Gheddafi, anche prima lo osteggiavano, e quante invece di queste persone, prima lo osannavano, seguendo i più, ed ora lo oltraggiano, sempre seguendo i più? Ed è stato veramente quel popolo che ha cambiato idea, o non è stato forse guidato da pochi, anche forse da infiltrati inglesi e francesi, come si dice che sia accaduto, che erano già lì prima dell’intervento europeo ad organizzare la rivolta, nel momento in cui non ha fatto più comodo all’Europa che Gheddafi continuasse a guidare la Libia, e ha fatto invece comodo la sua deposizione?

Dopo la morte di Gheddafi qualcuno ha detto “ora siamo un popolo libero”… ma è davvero libero un popolo che ha bisogno di uccidere un uomo in quella maniera (perché, dittatore o no, l’omicidio è sempre una barbarie, e considero tale anche la pena di morte) per dire “sono libero”?

Quante volte ci comportiamo allo stesso modo? Quante volte amiamo qualcuno, poi lo odiamo? Quante volte osanniamo, poi crocifiggiamo, sia pure in modo figurato? Quanto siamo inaffidabili? E quante lo siamo non solo con i personaggi pubblici, ma anche con le persone care?

Update:

Quante volte ci adeguiamo alla mentalità dei più per timore del giudizio degli altri, mettendo a tacere quel che la nostra coscienza ci suggerisce?

3 Antworten

Bewertung
  • vor 10 Jahren
    Beste Antwort

    La tua riflessione sulla folla e sul comportamento anomalo che può talora assumere è molto calzante.

    Facilmente quando ci sono molti a gridare, il singolo si trova fortemente condizionato. Perfino gli apostoli, di fronte al gridare il cricifige, non osarono opporsi e si lasciarono assorbire dalla direzione della folla.

    Dovremmo fare un accurato esame di coscienza per vedere quante occasioni abbiamo per cadere anche noi in questi condizionamenti palesi o occulti, che ci vengono dalla società in cui viviamo.

  • vor 10 Jahren

    Comprendo ciò che vuoi dire, probabilmente è uno dei motivi per cui sono rimasto solo.

    Non voglio più essere parte di una folla, perché non voglio più identificarmici, ne quando grida "osanna", ne quando muta il messaggio in "a morte".

  • vor 10 Jahren

    Quoto l'uomo che fuma. Con la certezza che chi è solo in questo modo con la sua coscienza non è e non potrà mai essere "solo".

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