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Volete cambiare il mondo?

Ditemi come... ma attenti a non confondere il mezzo con il risultato... non basta dire vorrei che ci fosse la pace per averla... bisogna trovare dei modi...

Update:

Delle idee direi che ci sono... alcune non le condivido (non vedo ad esempio come non mangiare carne possa cambiare il mondo, salvo dal punto di vista etico di chi è vegetariano... le risorse agricole che verrebbero risparmiate non andrebbero comunque a chi ne ha bisogno... tra l'altro le risorse ci sono il problema è appunto la loro distribuzione... al limite ci sarebbe anche la possibilità OGM, che non è dimostrato che sia dannoso, sono in sospeso in attesa di verifica, ma nulla induce a pensare che non saranno sicuramente utilizzabili...) sono d'accordo invece su altri (la contro informazione, ad esempio, se però non scade nel no di principio...)e mi piace molto la descrizione della società umana come di un alveare... io da parte mia credo di non avere ricette particolari perchè credo che fondamentalmente il problema sia la stessa natura umana... spero di sbagliare ma temo di no... perciò vi offro una Guinness e grazie a tutti...

10 Antworten

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  • vor 1 Jahrzehnt
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    Sai Darkness.. io il mondo lo vedo come un alveare..Sì esatto..

    Ci sono come nell'alveare le gerarchìe, a partire dal vertice, l'ape regina che tutto decide e tutto controlla, fino alle api soldato, che difendono la colonia, e come ultime in importanza ci sono le minuscole api operaie.

    Noi cittadini siamo le api operaie, lavoriamo per costruire e guadagnarci da vivere, e qualcuno ci mangia sopra.. quel qualcuno che è in minoranza numerica {le api soldato}, ma che pero gode di un maggior benessere.. in questo caso i governi.. e poi arrivando alle banche che controllano il mondo, che sono ancora di meno, {le api regine..}.

    Purtroppo, le api operaie non potranno MAI.. e dico MAI compiere grandi gesti per salvare il mondo o cambiarlo radicalmente.. Pero tutti noi spesso ci scordiamo che non serve CAMBIARE il mondo per essere felici, basta semplicemente un sorriso di una persona a cui vogliamo bene, o una risata con un vecchio o un nuovo amico. Fare del bene, anche a persone che non conosciamo, alimenta la fiducia nei confronti degli altri, e di conseguenza ognuno di noi contribuirebbe a rendere questo mondo un posto migliore dove vivere.. aspettando che un giorno, forse, la gente che è "In alto" si renderà conto di essere umana e mortale come noi, e lascerà da parte pregiudizi e vizi di qualsiasi tipo per aiutare chi veramente ne ha bisogno.

    Un esempio per tutti?

    Il Papa.

    Con un solo anello che ha al dito potrebbe sfamare 5 famiglie in Africa.

    E con questo ho detto tutto.

    Ovviamente è solo un mio pensiero :)

  • Ma no... che mi frega? Questa volontà di potenza la lascio volentieri ai più ambiziosi, io mi accontento di cambiarlo ogni giorno modellandolo a mia immagine e somiglianza. :))))

    Quelle(n): Scherzo ma solo a metà e non mi riferisco alla metà ambiziosa! :))))
  • vor 1 Jahrzehnt

    si fa a turno caro Darkness.......oggi io a Manattan domani io in Sierra Leone si turna si cambia......oggi io multimiliardario...domani barbone

    A quel punto o si migliora o si muore tutti o si rimane piu' o meno cosi' come siamo eh eh eh

    ma mi piacerebbe si si si

  • Anonym
    vor 1 Jahrzehnt

    Sono d' accordo con tutti, vorrei aggiungere alla frase di Liberazzi.."E' il cercare di far prendere coscienza alle persone della propria situazione di schiavitù, e del fatto che questa sarebbe facilmente evitabile" - per la presa di coscienza secondo me bisogna cominciare dalla religione, perché essa costringe i credenti a sottomettersi e non cambiare il mondo, a cominciare dai tempi lontani, quando si credeva che i regnanti erano scelti dal dio. La prima cosa è far aprire gli occhi alla gente, cioè cultura e scienza, filosofia e psicoanalisi, poi tutto il resto.

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  • vor 1 Jahrzehnt

    Eh lo sò che bisogna trovare i modi. E la cosa è problematica. Non tanto per la carenza di metodologie d'azione, quanto piuttosto perchè ne esistono di differenti, molte delle quali in contrasto tra loro, ed è per questo ben difficoltosa un'aggregazione con una linea unitaria volta,se non altro, a migliorare il contesto in cui ci troviamo a vivere.

    L'eliminazione della carne, proposta da Gila, sarebbe un grosso passo avanti.

    Faciliterebbe, anzitutto, una redistribuzione delle risorse: si fa un gran parlare di fame nel mondo,mentre si trangugia la propria bistecca, ma si ignora che per produrre un chilo di carne (di norma, destinata all'occidente), si impiegano fino a 24 chili di cereali e quantità ingenti d'acqua. Se quelle risorse,anzichè essere impiegate per la produzione di carne (che,per inciso, non è assolutamente una necessità), fossero distribuite a chi,attualmente, non ne dispone, probabilmente servirebbero a sfamare una fetta di popolazione globale ben più ampia dell'esigua minoranza che viene sfamata con la produzione di carne. Si potrebbe, da un certo punto di vista, mettere in crisi quel sistema che vede la maggior parte della popolazione globale carente di acqua e cibo, mentre una minoranza esigua può concedersi il lusso di mangiar carne.

    Si ridurrebbe,inoltre, l'inquinamento causato dagli allevamenti, e si disporrebbe di appezzamenti di terreno decisamente più fertili.

    Però, questo non basta, se la mira ultima è una modifica radicale del sistema in cui viviamo, e non qualche semplice cambiamento in meglio.

    La mia mira ultima (che, attualmente, scade in mera utopia) sarebbe una società libera dai rapporti di potere, dalle gerarchie, dalle situazioni di dominazione/insubordinazione, dalle prevaricazioni... in generale, libera dalla schiavitù dell'uomo sull'uomo. Se, poi, tale concetto si estendesse all'eliminazione della schiavitù dell'essere vivente sull'essere vivente, significherebbe che l'umanità ha raggiunto una consapevolezza e un alto intelletto mai raggiunti prima d'ora.

    In tutta sinceroità, ci credo poco.

    Credo che faremo prima ad estinguerci, tant'al più se consideriamo i ritmi coi quali consumiamo le risorse.

    Ad ogni modo, credo che per arrivare a una situazione tale, bisognerebbe anzitutto far comprendere alle persone che le gerarchie e i rapporti di potere non sono necessari a un bel niente, se non a creare privilegi a chi occupa i posti più alti, a scapito di chi si trova ad essere insubordinato.

    L'unica loro funzione, è quella di alimentare le disparità sociali.

    E sono queste disparità sociali ( che non si riducono al semplice aspetto economico,ma che vanno a toccare molteplici ambiti) a generare molti dei disagi in cui la società in cui viviamo,sprofonda gradualmente.

    Il problema è che, chi attualmente ricopre posti gerarchicamente più alti, e chi, in generale, detiene potere, ha interesse nell'instupidire le masse, e nel far credere loro che gerarchie e rapporti di potere sono necessari per non piombare nell'assoluto caos. A me sembra che nell'assoluto caos ci siamo gia dentro da un pezzo, nonostante l'esistenza di queste condizioni tanto esaltate (anzi, probabilmente per colpa loro).

    Ecco...la prima domanda da porsi è: possiamo riuscire a far capire alle persone che, eliminando le disparità sociali (quindi gerarchie, insubordinazioni, detenzione di potere etc..), non si andrebbe in peggiorando, ma in migliorando?

    E, come facciamo, se chi è ai vertici cerca di far credere il contrario, e lo fa con mezzi di sicuro più validi dei nostri (vedasi sistema mediatico, repressione, controllo sociale etc..), che hanno un raggio d'azione ben ampio e che ci è ben difficile contrastare,con le esigue possibilità di cui disponiamo?

    Bisognerebbe, allora, cercare dapprima di abbattere chi pone in essere tali pratiche, per poi mostrare concretamente che, un contesto privo di queste pratiche e dei loro diffusori, è più vivibile,equo e sostenibile.

    Però, come facciamo ad abbatterlo, se siam 4 gatti e se la gente continua a credere alle false verità di presunta necessità gerarchica che gli vengon raccontate? Come ci è possibile un'abolizione di questo sistema se non riusciamo a coinvolgere le persone? Come è possibile debellare questo cancro sociale che alimenta le disparità, se la gente è convinta che sia assolutamente necessario?

    E' un circolo vizioso: non è facile sbrogliare la matassa.

    L'unica cosa che ci è possibile porre in essere, adesso, è la controinformazione.

    E'il cercare di far prendere coscienza alle persone della propria situazione di schiavitù, e del fatto che questa sarebbe facilmente evitabile.

    Coi nostri mezzi esigui e con le nostre forze minime, continuamente esposti a minacce repressive.

    Nella speranza che si presenti un momento propenso a una presa di coscenza su vasta scala, che possa un giorno spianare la strada ad un'impostazione sociale più equa, più vivibile, in grado di non ledere le libertà individuali e,allo stesso tempo, di non ri

  • vor 1 Jahrzehnt

    Smetterla di mangiare carne, per mangiare tutti in un ambiente più sano.

    Io ho fatto la scelta. Si può vivere bene e meglio senza a carne, la quale costa in termini di salute e ambiante un prezzo troppo alto che non ha nessuna utilità. Ogni 100 gr di bistecca un vitello deve mangiare 7 kg. di foraggio,. il quale per essere prodotto occupa due terzi delle terre coltivate del pianeta. L' 80% del fatturato delle case farmaceutiche è ricavato da farmaci destinati all' allevamento di animali (mangiando carne si mangiano soluzioni sintetiche). Il 45% dell' inquinamento dell' acqua è causato dagli scarichi degli allevamenti intensivi, e la coltivazione dei foraggi con pesticidi. Tutti questi veleni si trovano nella carne. Nel maschio il tumore del colon ha un' incidenza del 70% su persone che mangiano molta carne. Le donne che mangiano carne allattano i neonati con latte inquinato.

    Direi che basta questo per decidere di non mangiare carne, oltre alla crudeltà di vedere animali allevati per essere mangiati.

  • vor 1 Jahrzehnt

    Ci dovremmo estinguere come i dinosauri, credo sia l' unico modo......

  • vor 1 Jahrzehnt

    Voler cambiare è sempre una pretesa enorme, se non impossibile. Certo che quando non se ne può più, e la nausea monta dentro come uno tsunami, è difficile non sperare che sia quello tsunami stesso a sommergere tutto quanto cambiando definitivamente il panorama di cui noi stessi facciamo parte integrante. Perché in fondo il mondo è sempre un aspetto di noi stessi e allora mi viene da chiedermi, ma come mai mi appaio così repellente? da dove sono saltato fuori io come immagine schifosa di mondo?

    Morale della favola, per cambiare il mondo, non rimane che cambiare se stessi, anche se è proprio questo a essere tremendamente difficile.

  • vor 1 Jahrzehnt

    mi basterebbe ridipingerlo

  • Anonym
    vor 1 Jahrzehnt

    mi farei esplodere e raggiungeremmo la pace ma poi io non ci sarei piu' e neanche voi .......quindi mi tengo cio' che c'è

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