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La manovra peserà solo su pensionati e lavoratori e i calciatori scioperano?

Direi che in risposta pensionati e lavoratori hanno l'assoluto dovere morale di non seguire più il calcio.

Niente stadio, niente gazzetta, niente partite in tv, così col calo di ascolti caleranno le quote pubblicitarie, gli sponsor e di conseguenza gli ingaggi in modo che i calciatori imparino un po' di decenza.

Cosa ne pensate?

Update:

Fortunatamente Facebook e i forum delle varie tifoserie sono di ora in ora sempre più assediati dai tifosi pronti a scioperare.

9 Antworten

Bewertung
  • vor 10 Jahren
    Beste Antwort

    Secondo i calciatori, anche se non credo che riescano ad articolare i pensieri, la manovra dovrebbe risparmiare i ricchi e ricadere sui più, sul popolo, sui tifosi quindi, che dovranno pagare più tasse, avere meno servizi ma che alla fine del mese dovranno lo stesso trovare i soldi per abbonamenti, andare allo stadio, comprare gadget, abbonarsi alla paytv, cosicché le società possano guadagnare e continuare a pagare i loro ricchi ingaggi....

    A legnate nei denti a sti ricchi mocciosi viziati!

  • ?
    Lv 7
    vor 10 Jahren

    -La manovra è rivolta contro pensionati e lavoratori dipendenti....i calciatori stanno scioperando per niente....il contributo di solidarietà non ci sarà per i ricchi, ma solo per i poveri (blocco stipendi, blocco pensioni, blocco liquidazioni, aumento età pensionabile....)....

  • Anonym
    vor 10 Jahren

    La colpa è del popolino, dice mio padre classe 1926 ex sottuff.le di Ps. Ed ha ragione: come quando contestava che loro dovessero entrare in guerra con le tifoserie ultrà. "Ke devastino quanto vogliono, alla fine spariranno da sè, la gente boicotterà il calcio e la finiremo". In Italia ed in altri Paesi sottosviluppati par suo del Sudamerica al calciatore è stato annesso troppo valore aggiunto, economico e di immagine.

    L'interesse del 90% dei maski italiani è: il pallone. Se ascoltiamo un medio colloquio fra dipendenti alla makk del caffè di una grande azienda, quindi diplomati o laureati o con licenze professionali, si parla di pallone o di deretani femminili. O di soldi. 3 argomenti veramente squallidi, se pensiamo al costo esorbitante della squola pubblica (altro che tagli, andrebbe venduta in blocco a privati, se è questa gens che produce).

    Il calciatore è diventato "troppo": se si pensa che la stragrande maggioranza di essi sono analfabeti o quasi, solo dotati da Dio e Natura di particolari vantaggi neuromotori, il fatto che gli si diano compensi esorbitanti, gli si consenta di esprimere anche pareri su argomenti complessi, magari entrare in politica, è assurdo. Sono divenuti un Casta, siedono al tavolo accanto ad imprendotori, professionisti di grido, politici, sposano donne troppo belle (ma molto oche, come le veline, il loro contraltare femminile nell'Italia berlusconiana...altro che "2000 anni di Storia"!), fanno notizia sui rotocalchi.

    Un lavoro deve essere retruibuito anche in ragione della sua utilità sociale: ebbene, il calcio non ne ha. La Fiat e le altre industrie producono occupazione, fanno girare altre aziende (=indotto), il calcio resta fine a se stesso: prestazioni di eccessivo ingiustificato valore unitario, senza ricaduta sociale e che arrikkiscono solo una ristretta casta di superaddetti. Costa: stadi colossali (danno ambientale, anche), strade e parkeggi per detti (ed ancora cemento), sevrizio di polizia, controlli, investimenti. E' vero, muove anche i giochi a pronostico che sono un modo per raccogliere capitale: potrebbero essere legati anche alle previsioni del tempo o ad altre competizioni meno inquinate dal divismo.

    Il calciatore non "lavora", si diverte, gioca, non produce, è quindi un parassita, un fannullone. Come se a me pagassero lo stipendio per andare in palestra e scoparmi modelle e scemette. E' quindi un "lavoro" immorale, tanto più quanto sono alti i compensi. Ma siamo "noi" a volerlo: esagitandoci per il calcio, comprando biglietti skay ed abbonamenti. Io mi vanto di non aver quasi mai giocato col pallone, mai tifato, mai entrato in uno stadio se nn vuoto e per curiosità arkitettonica. Il calciatore è come una merce: più lo cerca la massa, più ne sale il prezzo. Se gli italiani facessero lo sciopero del calcio, quei cialtroni in pantoloncini si sgonfierebbero immediatamente. E' scandaloso che in Italia si sogni di fare solo 2 cose: velina e calciatore. E' questo il contributo culturale dato da una certa fazione politica legata a Tc commerciali ke da 30 anni fanno del calcio a dosi massicce uno dei loro pilastri, e della visibilità mediatica l'unico vanto personale cui ambire.

    Avete dato troppa importanza a questi analfabeti in mutande di nailon: ora eccoli che alzano la cresta. Buffoni insensibili ai problemi di chi lavora, che vede decretini infilati di soppiatto che minano i ns diritti sindacali e contrattuali, oltre ai tartassamenti fiscali che già sopportiamo da decenni. Noi perdiamo il lavoro, ci vogliono licenziabili a capriccio, flssibili, a chiamata... e loro scioperano. Cialtroni: prendono milioni l'anno, analfabeti in Ferrari con villa con piscina.

    Ma siamo noi ad aver sbagliato (voi, non io, ke calcio nn ne seguo): ad osannarli, a vivere di pallone, a farne delle divinità. Ed adesso, ben vi sta, vi orinano sul capo: eccoli, i vs eroi!!!....

    Possono per me fare lo sciopero eterno, possono chiudere da oggi tutti gli stadi piccoli e grossi e liquidare tutte le società calcistiche che non ne avrò ke beneficio, finendo le kermesse notturne di pazzi esagitati in caso di vittorie o campionati.

  • vor 10 Jahren

    Quoto in assoluto Cesare,spero tanto che venga letto da gretti personaggi che si infervorano in direzione contraria,nonno nanni leggi bene!! C'è un altra Italia che lavora,si fa il mazzo,e che è stufa di questa banda di bambini prodigio arricchiti.

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  • vor 10 Jahren

    Il cacio e' nato come divertimento e poi trasformato come mezzo di distrazione dalla politica e dai problemi sociali allontanando chi prima si confrontava su tutto quello che e' importante,ma che si e' lasciato trascinare come un lobotomizzato davanti ad uno schermo o rinchiuso in uno stadio, favorendo sempre piu' la crescita di un mercato che ha creato miliardari, giochi truccati,e speculazioni che non credo siano andate a favore dei tifosi che oltre a pagare tessere e abbonamenti di ogni genere compresi quelli televisivi ,si sono ritrovati anche presi in giro dalle partite truccate.Ora i calciatori fanno sciopero perché' non vogliono pagare la tassa di proprietà' proposta dalla nuova finanziaria,quando tutta la popolazione non può' sottrarsi alle nuove sanzioni sia riguardo la sanità',pensioni e rincari di ogni tipo e lo sciopero che ha proposto la CGL e' stato giudicato uno sbaglio se venisse attuato visto il momento difficile che stiamo passando.Allora io mi domando visto che le cose stanno cosi' e come sempre vengono agevolati quelli che si sono arricchiti alle spalle degli altri,mi rivolgo ai tifosi dicendo che se i calciatori possono permettersi di fare questo,nessuno vieta di buttare via tessere e abbonamenti e fare uno sciopero generale ad oltranza del tifoso sabotando partite e qualsiasi oggetto o abbigliamento sponsorizzato da essi compresi i telefonini ecc. Forse e' arrivato il momento che come vi hanno messo davanti a un pallone a rincoglionirvi,con questa mossa vi facciano venire il coraggio di levarvi e forse con una mossa come questa potrete dare uno schiaffo a quei 4 privilegiati che guadagnano milioni di euro solo per dare 2 colpi al pallone,e costringere forse a fare un passo indietro alle societa' pagandoli meno e ritornare a far del calcio solamente uno sport.

  • ?
    Lv 7
    vor 10 Jahren

    I lavoratori quando scioperano perdono la giornata di stipendio. I calciatori neppure quella. Ciao.

  • Anonym
    vor 10 Jahren

    Se fosse per mè (non guardo neanche i mondiali) abolirei tutto il calcio in italia..

  • vor 10 Jahren

    Sono pienamente d'accordo con te, infatti uno dei motivi per il quale non seguo il calcio (oltre che perchè non mi piace come sport) è che qui in italia non è più uno sport ma solo un grande business e nient'altro. Saremmo noi italiani a dover cambiare la nostra mentalità e non crescere subito con la febbre del pallone perchè nostro padre segue tutte le partite della sua squadra del cuore, che spesso diventa anche quella del figlio/a, ma imparare la passione per uno sport come il calcio vivendolo con gli anni. Io personalmente odio quei discorsi che si fanno anche in vacanza del tipo "la squadra tal dei tali ha comprato tizio e ha venduto sempronio alla squadra batte la pesca" oppure il fatto che si compri la gazzetta dello sport solo per vedere cosa succede col calciomercato o anche che lo stesso giornale destini solo tre o quattro pagine per i veri eventi sportivi (es. "batte la pesca" ha vinto contro la "tal dei tali" per 1-0 / la ferrari si sta preparando per il gp dell' ubzekistan ecc...) però è difficile far capire quello che hai detto tu a 60 milioni di persone. Spero che il maggior numero di persone capisca quello che vuoi dire, buona fortuna.

    Quelle(n): 15 anni di scelte personali (anche sbagliate)
  • Anonym
    vor 10 Jahren

    Calcio essere soldi. E soldi esseri vizio. Allah ne terrà conto.

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