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una cosa mi manda ai pazzi: quelli che dicono che "non è mai troppo tardi".... secondo me è un'immensa bufala?
Non ci credo, non è vero: purtroppo sono sempre più convinta che le occasioni passano e non ci ricapitano più...ed anche se ci ricapita qualcosa, non sarà mai lo stesso: vivere un'esperienza a 19 anni non è come viverla a 29.... che si tratti di lavoro, sentimento, esperienze, sogni, desideri...
Non fraintendetemi: l'approccio stile "carpe diem" lo trovo riduttivo: una sorta di 'ndo cojo cojo, una specie di "approfittiamo fin che ce n'è", lo trovo superficiale e non arricchente...
Ma ultimamente mi capita di pensare che sto arrivando ai 25 anni e che la mia vita è un bicchiere mezzo vuoto... del mio futuro non so ancora nulla... ed il mio passato non me lo son goduto come avrei potuto/voluto...
il vostro bilancio com'è?
siete soddisfatti?
Avete dei sogni? siete riusciti ad avverarli?
raccontatemi di voi... il brutto non mi farà sentire sola, il bello mi farà sperare o gioire di riflesso...
Ciao
7 Antworten
- LucianoLv 4vor 1 JahrzehntBeste Antwort
Sono pienamente daccordo con il tuo approccio al problema.. La filosofia del "cogliere l'attimo" appartiene a chi non ha fiducia in stesso, di chi, angosciato da una latente frustrazione, che sia essa affettiva o lavorativa, si "protegge" dal futuro capitalizzando le occasioni del presente, senza curarsi della qualità e dell'effettiva utilità delle azioni compiute. Allo stesso modo però la cautela verso il "carpe diem" non deve trascinare la vita verso improbabili riedizioni delle occasioni giovanili, che come dici tu, non si potrebbero assaporare nelle loro ingenua vitalità passata, in età più mature.
Il dilemma su come ci si dovrebbe comportare, per non inciampare nei due eccessi, rimane quindi spesso insoluto ed enigmatico. Io penso che la forza motrice delle nostre scelte risieda nell'autostima, nella capacità di valutazione critica degli eventi e nell'autocontrollo emotivo; certo è indispensabile anche una buonissima dose di fortuna. Io ho 45 anni e, sebbene abbia cercato di seguire questi precetti, sono inciampato in qualche errore, molto spesso addebitabile alla poca fortuna. Il bilancio della mia vita, posso considerarlo comunque soddisfacente, grazie all'applicazione di qualche "correttivo in corsa", una volta guadagnata la maturità (quella vera e non quella anagrafica!). Durante la mia vita mi sono guardato bene dal concentrarmi unicamente su un "sogno", non tanto per la paura di non vederlo realizzato quanto per la razionale consapevolezza di agire secondo le mie possibilità, alzando l'asticella degli obiettivi in proporzione alle abilità, dapprima individuali e poi in raffronto con le esigenze della famiglia. Gli errori nelle scelte sentimentali hanno condizionato la mia crescita culturale e lavorativa ma non le hanno alienate o frustrate. Il caos sentimentale che ha dominato la mia vita dai 25 ai 37 anni, adesso è diventato un valore aggiunto condito dalla giusta dose di nostalgico rimpianto.
Quello che ti posso dire è di avere pazienza. A 25 anni è presto per fare dei bilanci e stai entrando nell'età giusta per controllare le tue scelte e cercare il tuo futuro.
- vor 1 Jahrzehnt
é una cavolata immensa.
Arriva un giorno in cui ti svegli e ti rendi conto che il meglio sta alle spalle.
Al che l'esistenza diventa una grottesca e ridicola corsa a quello che si è perso.
Nella vita andrebbe trovata una via di mezzo fra il fare compulsivo e il rimandare.
Il primo ti distrugge l'esistenza senza costrutto, il secondo ti permette di sopravvivere una vita intera senza aver mai vissuto.
- vor 1 Jahrzehnt
ho fatto quel minimo di esperienze che mi sono state necessarie per capire che la vita è una mèrda.
le ho fatte in adolescenza, e ho capito. da allora ho cercato di vivere il meno possibile...
e ci sono riuscito
è straordinariamente semplice, soprattutto quando hai dei genitori facoltosi alle spalle che mantengono te e le tue riflessioni da pessimista cosmico
negli anni sono diventato abbastanza duro e refrattario alla vita da non permetterle di infiltrarmisi dentro generando stupidi desideri destinati a rimanere delusi...
non sono orgoglioso di quello che sono. ma non raccontare a me che cos'è la vita
- vor 1 Jahrzehnt
Certo... l' importante è focalizzare la realtà innanzitutto e la sua impermanenza in termini Buddisti, cambia si il punto di osservazione e si osserva il tutto e si riflette, si vive, si cambia, si cresce e si invecchia e poi si muore pure ergo???
Stai chiedendo qui altre opinioni? Bene la mia è la seguente, attraverso un osservazione di materia e antimateria percependo il tutto "collegato" si sviluppa consapevolezza e nessun timore di morire o non avere senso in questa esistenza, inoltre non è solo questione di occasioni e destino, ma anche di quello che vogliamo e desideriamo da noi stessi perché influenziamo fortemente il tutto con la nostra volontà , ergo dipende da che visuale vediamo la nostra vita, se più rivolta verso il piano materiale o spirituale, importante anche è non scaricare colpe su nessuno, nemmeno verso se stessi.
Non sentirti un bicchiere mezzo vuoto perché sei una persona e non un bicchiere, il tuo passato è passato, abbandonalo e il tuo futuro pianificatelo con fiducia e visualizzalo ed esso presto si manifesterà .
Un caro saluto ;)
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- vor 1 Jahrzehnt
A volte penso che sul treno piú veloce e piú comodo ci siano andate sempre altre persone e che per me ,per un motivo o per l'altro l'attesa avrebbe dovuto essere rimandata.L'attesa é diventata una variabile indipendente dei fatti personali della vita di ognuno i quali viaggiano sempre a velocità quadruplicata.O non sei nel posto giusto, o ti trovi non in piena salute, o magari i soldi non li hai, o forse beh quell'altra cosa é piu´urgente e via via di questo passo.Non mi ritengo sfortunata e non mi voglio commiserare quello no di certo , ma penso che molte volte se non mi fossi lasciata prendere da troppi scrupoli avrei rosicchiato molto molto di più
- Anonymvor 1 Jahrzehnt
hai completamente ragioneeee!!!!!!! c sn cose k si devono fare a una età altre in altre età !
- ?Lv 6vor 1 Jahrzehnt
Hai perfettamente ragione....
Quando a 18 anni mi resi conto che continuare a farlo
in macchina ( fiat500 !!! ) non mi avrebbe portato da
nessuna parte, convinsi 4 o 5 amici a prendere in affitto
una garçonniere....
da allora in poi fu un altro vivere e godere
e, per il futuro, fui strenuo sostenitore dell'
associanismo....