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valerio

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  • ma cosa ha fatto finore pisapia?

    umentato ecopass, introdotto l'area c a pagamento, aumentato i biglietti dei mezzi, regalato alcune cascine ai rom, intitolato una via a un noto esponente della sinistra , poi?

    questo e' quello che avete votato, lui doveva cambiare tutto..intanto i milanesi pagano..sempre di piu'...

    9 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • gli stranieri ridono e noi paghiamo?

    La denuncia del consigliere regionale Alberto Vecchi contro gli assegni sociali agli immigrati over 65

    Dodici milioni e ottocentomila euro spesi nel 2010 dalla sola regione Emilia Romagna per assegni sociali agli stranieri over 65. Un dato clamoroso, denunciato dal consigliere regionale del Pdl Alberto Vecchi, presumibilmente in linea con quello di altre regioni come Veneto e Lombardia. In tutta Italia, si stima che gli assegni sociali agli stranieri over 65 siano costati in media circa 50 milioni di euro all’anno alle disastrate casse dello Stato, dal 2001 ad oggi. Spesso, però, si tratta di vere e proprie pensioni regalate a persone che non hanno mai lavorato in Italia, o peggio vivono ancora nei loro Paesi d’origine a spese dei contribuenti italiani.

    E’ lo stesso Alberto Vecchi a spiegare a noi di Qelsi il meccanismo perverso, nato da una legge del “governo tecnico” (corsi e ricorsi storici) Amato e fortunatamente arginato, ma ancora non abbastanza, dall’ultimo governo Berlusconi.

    Alberto Vecchi, recentemente Lei si è scagliato contro gli assegni sociali agli stranieri. Ci spieghi meglio la Sua posizione.

    La legge che va ad istituire l’assegno sociale è del 1985, e va a intervenire sugli anziani over 65 che per una serie di problemi e motivi arrivano all’età di 65 anni senza un reddito. Qui interviene lo Stato, dando a queste persone un reddito minimo di sopravvivenza di circa 400 euro mensili (più 150 di importo aggiuntivo n.d.r), l’assegno sociale appunto. Poi è arrivato Amato, a capo di un governo tecnico, e mi viene da sorridere pensando alla formula “governo tecnico”, che ricorda tanto i giorni nostri.

    Cosa è successo con Amato?

    Con la finanziaria del 2001, ossia la legge 388 del 2000 entrata in vigore il 1 gennaio 2001, è stata allargata la possibilità di devolvere l’assegno sociale anche agli stranieri over 65. E, non ho alcun problema a riferirlo perché l’ho detto anche più volte pubblicamente, sono subentrati i nostri sindacati e patronati ad incentivare quella che a conti fatti si è rivelata essere una truffa. In poche parole, consigliavano agli stranieri presenti in territorio italiano, per la maggior parte giovani o comunque under 65, di chiedere i ricongiungimenti famigliari con i loro genitori o parenti anziani, dichiarandoli a loro carico, in modo che questi potessero arrivare in Italia e chiedere l’assegno sociale.

    Tutto questo senza controlli?

    In pratica sì. In Francia, ad esempio, bisogna dimostrare di essere nullatenenenti. In Italia basta un’autocertificazione. In questo modo si davano assegni sociali a persone appena arrivate, senza alcun controllo per verificare se effettivamente vivessero in Italia. C’è stato ad esempio un boom di albanesi che aprivano un conto in banca co-firmato con i loro figli o parenti più giovani e poi tornavano in Albania. Tutto su consiglio di sindacati e patronati.

    Una vera e propria truffa che rischiava di svuotare le casse dell’Inps…

    Basti pensare che nella sola Emilia Romagna, in base a dati rilevati il 1 gennaio 2011, i residenti stranieri over 65 sono 10.924, quelli che usufruiscono di assegni sociali 1.944, ossia circa il 18% del totale. Immaginiamo cosa succederebbe se il 18% degli italiani residenti in provincia percepisse un assegno sociale! Per fortuna che il governo Berlusconi in carica dal 2008 è intervenuto immediatamente.

    Cosa è cambiato con il governo Berlusconi?

    E’ stata modificata la legge Amato, inserendo il requisito di almeno 10 anni di residenza in Italia per poter percepire l’assegno sociale. Questo grazie al comma 10 dell’articolo 20 del decreto legislativo 122 del 2008, poi trasformato in legge 133 dal 2008, in vigore dal 1 gennaio 2009. Ha funzionato, perché ha determinato un trend in discesa: in Emilia Romagna, dal 2008 al 2010, la percentuale degli stranieri che percepiscono un assegno sociale è scesa dal 37% al 22%. Questo solo introducendo la condizione dei dieci anni di residenza, in vigore come detto dal 1 gennaio 2009. Ma a mio parere ancora non basta.

    Quali sono le Sue proposte?

    Chiedo un ulteriore sforzo, anche se so che è durissima essere accontentati da questo governo e soprattutto dal ministro Riccardi, avendo quest’ultimo già fatto capire a tutti quale sia il suo orientamento. E’ più probabile che questo governo e questo ministro cancellino le nuove disposizioni da noi introdotte, in ogni caso le mie richieste consistono nell’introdurre l’obbligo di prelevare di persona l’assegno sociale e nell’aumentare gli anni di residenza in Italia per poterlo percepire da 10 a 20.

    17 AntwortenImmigrazionevor 9 Jahren
  • questo e' quello che la sinistra fa, ma perche' non lo dice? quanti conoscevano questa vergogna?

    posso tranquillamente percepire una pensione in italia e vivere in albania, il falso buonismo e perbenismo ci costa e nn poco.

    tenetevi forte.

    La denuncia del consigliere regionale Alberto Vecchi contro gli assegni sociali agli immigrati over 65

    Dodici milioni e ottocentomila euro spesi nel 2010 dalla sola regione Emilia Romagna per assegni sociali agli stranieri over 65. Un dato clamoroso, denunciato dal consigliere regionale del Pdl Alberto Vecchi, presumibilmente in linea con quello di altre regioni come Veneto e Lombardia. In tutta Italia, si stima che gli assegni sociali agli stranieri over 65 siano costati in media circa 50 milioni di euro all’anno alle disastrate casse dello Stato, dal 2001 ad oggi. Spesso, però, si tratta di vere e proprie pensioni regalate a persone che non hanno mai lavorato in Italia, o peggio vivono ancora nei loro Paesi d’origine a spese dei contribuenti italiani.

    E’ lo stesso Alberto Vecchi a spiegare a noi di Qelsi il meccanismo perverso, nato da una legge del “governo tecnico” (corsi e ricorsi storici) Amato e fortunatamente arginato, ma ancora non abbastanza, dall’ultimo governo Berlusconi.

    Alberto Vecchi, recentemente Lei si è scagliato contro gli assegni sociali agli stranieri. Ci spieghi meglio la Sua posizione.

    La legge che va ad istituire l’assegno sociale è del 1985, e va a intervenire sugli anziani over 65 che per una serie di problemi e motivi arrivano all’età di 65 anni senza un reddito. Qui interviene lo Stato, dando a queste persone un reddito minimo di sopravvivenza di circa 400 euro mensili (più 150 di importo aggiuntivo n.d.r), l’assegno sociale appunto. Poi è arrivato Amato, a capo di un governo tecnico, e mi viene da sorridere pensando alla formula “governo tecnico”, che ricorda tanto i giorni nostri.

    Cosa è successo con Amato?

    Con la finanziaria del 2001, ossia la legge 388 del 2000 entrata in vigore il 1 gennaio 2001, è stata allargata la possibilità di devolvere l’assegno sociale anche agli stranieri over 65. E, non ho alcun problema a riferirlo perché l’ho detto anche più volte pubblicamente, sono subentrati i nostri sindacati e patronati ad incentivare quella che a conti fatti si è rivelata essere una truffa. In poche parole, consigliavano agli stranieri presenti in territorio italiano, per la maggior parte giovani o comunque under 65, di chiedere i ricongiungimenti famigliari con i loro genitori o parenti anziani, dichiarandoli a loro carico, in modo che questi potessero arrivare in Italia e chiedere l’assegno sociale.

    Tutto questo senza controlli?

    In pratica sì. In Francia, ad esempio, bisogna dimostrare di essere nullatenenenti. In Italia basta un’autocertificazione. In questo modo si davano assegni sociali a persone appena arrivate, senza alcun controllo per verificare se effettivamente vivessero in Italia. C’è stato ad esempio un boom di albanesi che aprivano un conto in banca co-firmato con i loro figli o parenti più giovani e poi tornavano in Albania. Tutto su consiglio di sindacati e patronati.

    Una vera e propria truffa che rischiava di svuotare le casse dell’Inps…

    Basti pensare che nella sola Emilia Romagna, in base a dati rilevati il 1 gennaio 2011, i residenti stranieri over 65 sono 10.924, quelli che usufruiscono di assegni sociali 1.944, ossia circa il 18% del totale. Immaginiamo cosa succederebbe se il 18% degli italiani residenti in provincia percepisse un assegno sociale! Per fortuna che il governo Berlusconi in carica dal 2008 è intervenuto immediatamente.

    Cosa è cambiato con il governo Berlusconi?

    E’ stata modificata la legge Amato, inserendo il requisito di almeno 10 anni di residenza in Italia per poter percepire l’assegno sociale. Questo grazie al comma 10 dell’articolo 20 del decreto legislativo 122 del 2008, poi trasformato in legge 133 dal 2008, in vigore dal 1 gennaio 2009. Ha funzionato, perché ha determinato un trend in discesa: in Emilia Romagna, dal 2008 al 2010, la percentuale degli stranieri che percepiscono un assegno sociale è scesa dal 37% al 22%. Questo solo introducendo la condizione dei dieci anni di residenza, in vigore come detto dal 1 gennaio 2009. Ma a mio parere ancora non basta.

    3 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • possibile che la sinistra cerca solo di aumentare le tasse?

    adesso capisco la campagnia contro la privatizzazione dell'acqua fatta al referendum, i soldi li vogliono loro. complimenti.

    Traditori dello spirito referendario e soliti opportunisti pronti a imporre aumenti delle tariffe. Quasi una rivolta contro i 32 sindaci e i presidenti delle province emiliano-romagnole, tutti piddini, riuniti per decidere di approvare la richiesta della multiutility Hera (a maggioranza pubblica) di aumentare le tariffe sull’acqua.

    Comunisti e comitati sono arrivati persino a tirare le monetine agli amministratori che hanno imposto l’aumento. Un innalzamento medio del 6 % per il prossimo anno. Una vergogna secondo i sostenitori dell’indecente referendum sull’acqua.

    Il Pd si era schierato nella campagna referendaria contro la privatizzazioni delle reti idriche e il libero uso dell’«acqua bene pubblico» e ora decide, in periodo natalizio, la stangata.

    Volontà popolare non rispettata ovviamente ma proprio a causa del risultato del referendum che porta a queste situazioni in cui le municipalizzate sono costrette ad aumentare le tariffe non potendo più contare sul sostegno dei privati. Ma d’altronde solo gli allocchi potevano credere all’utilità del quesito, scandalosamente impostato per fregare gli italiani.

    11 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • Sindacati la rovina di questo paese?

    direi propio di si..parlano bene ,a sotto sotto..leggete qui..

    I privilegi dei sindacati non sono certo una novità. Non hanno pagato (e non pagheranno) l’Ici/Imu per molti loro immobili e guadagnano moltissimo con il solo obiettivo di finire poi in Parlamento grazie alla sinistra.

    Ora si scopre pure che in moltissimi usufruiscono di pensioni molto sostanziose…

    Infatti esiste un meccanismo di legge, previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo numero 564 del 1996, che consente alle organizzazioni sindacali di versare una contribuzione aggiuntiva per quei dirigenti che stanno o in aspettativa, nel caso dei privati, o in distacco nel caso del pubblico impiego. Un esempio fa capire quale è il risultato di questa legge, prendiamo un dirigente sindacale del pubblico impiego in distacco: la contribuzione aggiuntiva che gli viene versata dal sindacato va a incidere sulla pensione. Cosa accade se negli ultimi mesi si fa versare dal sindacato una contribuzione aggiuntiva molto alta? Che la sua pensione, grazie al metodo retributivo determinata dall’ultima mensilità, è superiore a quella dei normali dipendenti pubblici.

    In questo modo un numero imprecisato di dirigenti sindacali del pubblico impiego, nazionale e provinciale, è andato in pensione con assegni molto più alti rispetto a quelli cui avrebbe avuto diritto, anche superiori a 5mila euro netti.

    Già non rappresentano praticamente nessuno (se non sè stessi) e bloccano il paese con i loro “no a tutto”. Ci mancavano pure i giochetti per aumentarsi le pensioni in modo spropositato.

    8 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • Vendola sarebbe uno che pensa alla povera gente?

    leggete cosa fa con i nostri soldi questo "uomo di sinistra"

    67 delibere per autorizzare un’ottantina di missioni fatte dal presidente della Regione, dagli assessori della giunta, e dai funzionari dell’ente. Tra gli ultimi viaggi che hanno trovato una copertura finanziaria c’è quello che Vendola ha fatto in Cina dal 7 al 14 novembre. Costo 24 mila euro.

    784mila euro è il costo complessivo da destinare alle missioni. dalla sede della Regione Puglia non c’è angolo di mondo che non si possa raggiungere, New York, Sidney, Londra, Parigi, Siviglia sono solo alcune delle moltissime mete dei globetrotter pugliesi. E poi ci sono i viaggi tra Bruxelles e Bari, perché i funzionari devono raggiungere la città pugliese dall’ambasciata regionale in Belgio.

    Questo il resoconto delle spese pazze, raccontato da Il Giornale, della Regione Puglia e di Vendola in particolare. Lo stesso Vendola che poi impone l’addizionale Irpef più alta d’Italia ai pugliesi. Ecco come spendono i soldi i comunisti chic alla Vendola. Altro che soldi ai poveri, meglio ostriche e champagne.

    6 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • non facciamo i complimenti a fassino?

    torino e' il comune piu' indebitato d'italia la gente paga e guardate un po' qui.

    L’addetto stampa di Fassino a Torino guadagnerà 15.000 euro al mese

    Piero Fassino, nuovo sindaco di Torino, piange miseria. Dice che i soldi non ci sono più, le casse del Comune sono vuote. E, come Pisapia a Milano, aumenta tasse e balzelli locali. Eppure, il suo addetto stampa guadagnerà 15mila euro al mese, soldi pubblici. Giovanni Giovannetti, il “capo della comunicazione comunale”, scelto a Roma e non a Torino, percepirà la modica cifra di 187.000 euro all’anno, soldi della casse comunali, quindi dei contribuenti. Non certo di Fassino. In tempi di crisi, in cui è il neo-sindaco stesso a sostenere che bisogna fare sacrifici e chiudere i rubinetti, suona davvero strano. Qui l’articolo completo pubblicato sul giornale locale torinese: PeroTorino.

    Gli addetti stampa dei grandi Comuni sono quasi sempre pagati più del sindaco stesso. Incomprensibile ai più, ma funziona così. Detto questo, forse è interessante sapere che Riccardo Caldara, il portavoce del precedente sindaco Sergio Chiamparino, percepiva 123.837 euro lordi all’anno, di cui 25.000 come premio di risultato. Uno stipendio ricco, superiore a quello di Chiamparino stesso (109.000 euro) ma ben 64.000 euro all’anno in meno rispetto a Giovanni Giovannetti, l’uomo di Fassino. Tutto questo nonostante la crisi e le casse vuole del Comune di Torino, che come si sa è il più indebitato d’Italia: 5,7 miliardi di debito, ossia 5.781 euro a cittadino.

    Una domanda: ma se un addetto stampa è pagato così tanto, più del sindaco stesso, vuol dire che conta di più ciò che appare sui giornali rispetto alle reali azioni di un sindaco? E la sinistra, si sa, storicamente è sempre molto attenta alla comunicazione

    3 AntwortenGovernovor 9 Jahren
  • Pisapia vergonati, questo sarebbe risolvere i problemi?

    leggete e indignatevi:

    http://www.adrianabolchini.com/?p=7473

    adesso voglio sapere chi sono i geni che hanno votato questo individuo che butta i nostri soldi nella spazzatura in un momento delicato per le famiglie italiane.

    6 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • Sei di sinistra? la sapevi questa?

    Uno scandalo poco considerato. E che in questo periodo in cui si chiedono sacrifici agli italiani fa raddoppiare l’indignazione. ‘ successo che per 10 lunghissimi anni grazie a leggi del centrosinistra moltissimi immigrati, senza aver mai versato contributi, hanno incassati 7.156 euro l’anno. Come hanno fatto? Gli extracomunitari con carta di soggiorno facevano arrivare in città i genitori over 65 che all’Inps chiedono il vitalizio. Tredici mensilità da 550,5 euro e via

    Un dilagare clamoroso di richieste d’ assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, hanno messo in seria difficoltà l’Inps. Infatti gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, avevano diritto a quella che una volta si chiamava “pensione sociale”.

    Come facevano? Presentavano domanda di ricongiungimento familiare e facevano arrivare in Italia genitori o parenti anziani. L’extracomunitario regolare mandava i familiari o il familiare all’Inps. Qui l’interessato autocertificava l’assenza di reddito oppure dichiarava la pensione minima nello Stato di provenienza e il gioco era fatto. L’Inps a quel punto erogava 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l’anno, esentasse.

    Le domande degli stranieri per l’assegno sociale sono ancora oggi in costante aumento e venivano quasi sempre accolte dall’Inps, visto che la legge non prevedeva nè un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza. Dal 2009 grazie a una legge del centrodestra ci vogliono 10 anni di residenza sul territorio ma ciònonostante, continuano a esserci furbizie simili per aggirare i controlli.

    10 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • dove sono finiti quelli che non arrivano a fine mese?

    dove sono quelli che quotidianamente contestavano berlusconi perche' non arrivavano a fine mese,quelli che erano i piazza tutti i giorni, quelli che le tasse le pagano sulla loro pelle? dove siete??? vi hanno tassato ogni cosa e ora spariti?? ma quando la buttate la tessera del partito e aprite quella mente limitata e cominciate a ragionare per il bene del paese?

    viva l'itaglia degli indigati, degli scioperi e delle manifestazioni, si;tutte rigorosamente politiche.

    che tristezza l'italiano medio!

    8 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 9 Jahren
  • Ma dove sono finite tutte le proteste, gli indignati e compagnia bella?

    Assalti nelle piazze, rivolte , indignati, ora che il berlusca non c'e' piu' sono magicamente spariti, ma non erano apolitici e per il popolo? i nuovi governatori hanno alzato ogni tassa che era possibile alzare, ne hanno aggiunte senza dare uno straccio di aiuto alla crescita di questo paese e tutti questi indignati dove sono finiti? questa e' l'ennesina dimostrazione che viviamo in un paese di m.

    non importa che tipo di decreti si prendono , ma chi li prende , a seconda del partito diciamo si o no, che menti limitate e' propio per questa mentalita' malata che resteremo sempre un popolo mediocre.

    Governovor 9 Jahren
  • facciamo i complimenti alla Coerenza della sinistra che ne pensate?

    fecero una battaglia sull'ugualgianza sulle pari opportunita' e su no al razzismo e chi piu' ne ha piu' ne metta quando la lega cerco' di bandire i kebabbari in nome della tradizione italiana e ora loro che fanno?

    leggete qui.

    quando si dice la faccia come il c...

    http://www.ilgiornale.it/interni/ora_anche_sinistr...

    11 AntwortenGovernovor 10 Jahren
  • Calabria batte Canada, via la calabbria no?

    non so voi ma io rabbrividisco al pensiero di pagare queste persone.

    Viva l'itaGlia.

    l forestali più numerosi al mondo

    Secondo i sindacati i forestali calabresi non supererebbero le 10mila unità. Ma uno studio della task force antisprechi del Governo parla di quasi 12mila. Ridurre gli eccessi di spesa nella pubblica amministrazione regionale è davvero arduo. I forestali della sola Calabria costano all’Italia il 50% dell’intero corpo dei rangers Usa.

    E se paragonati con la milizia volontaria dei cacciatori della Baviera (che lavorano a titolo gratuito), i forestali risultano del tutto inefficienti. Eppure ogni anno il segretario generale della Cisl Calabria ringrazia i forestali “per l’enorme apporto alle attività sindacali”.

    Dalle carte della Cisl (quella della Regione rimangono secretate, ed alla faccia del ministro Brunetta) leggiamo che sono 10.500 quelli assunti a tempo indeterminato: la restante parte dei forestali calabresi, che sovrintendono a una superficie di bosco di 6.500 chilometri quadrati, sarebbero precari.

    In Calabria vivono 2.007.000 persone: una densità di 133 abitanti per chilometro quadrato, e la media calabrese è di un forestale per 191 abitanti. Quindi un forestale calabrese sovrintende a 0,62 chilometri quadrati, e non riesce ad evitare gli incendi. “Sarà colpa del caldo - commentano dal ministero delle Politiche agricole - i bavaresi sono più fortunati, vengono aiutati dalla frescura alpina”.

    Il grande dubbio rimane il Canada: come faranno i canadesi, che sono quattro gatti rispetto ai calabresi, a prevenire gli incendi nei parchi nazionali più grandi e belli al mondo? Nei grandi parchi canadesi lavorano solo 4mila forestali, e per una superficie totale di 400.233 chilometri quadrati.

    In Canada c’è un forestale ogni 7.789 abitanti. Così il forestale calabrese bada a 0,62 chilometri quadrati e quello canadese ben 100,06 km. Tutta fortuna e clima più fresco? Una caso da sceneggiata napoletana s’è verificato in Basilicata, dove un consigliere regionale ha chiesto (ed ottenuto) che un signore ottenesse un viatico forestale, “onde evitare che il padre di famiglia impazzisca”.

    Secondo la Lega di Bossi esisterebbero “due Italie”, quella del Nord con soli 1.200 forestali e del Sud con oltre 30.000. Di fatto l’Italia detiene il primato mondiale di stipendiati pubblici nel settore forestale. Ma i forestali a tempo indeterminato e precari raggiungono le 69mila unità anche grazie al Nord, rivelandosi una metastasi per i bilanci degli enti pubblici.

    E non mancano gli arcani: da decenni Roma cerca di comprendere come faccia la Sicilia ad assorbire più della metà dei fondi a disposizione del Corpo Forestale dello Stato.

    Calabria munifica

    “la Calabria, visto l’andamento dei conti pubblici calabresi, tra guardie forestali statali, stagionali e assunte dalla Regione, cioè persone che comunque sono retribuite con risorse statali, riesce ad avere sino a 35.000 guardie forestali”, ammette un dirigente del settore foreste della Regione Calabria.

    E la struttura forestale calabrese conta anche su strutture finte, come attrezzature inutilizzabili e pulmini solo in apparenza marcianti. Tra le province di Catanzaro e Crotone insisterebbero depositi regionali con decine di pulmini che, paradossalmente, verrebbero sottoposti a manutenzioni e collaudi.

    Di fatto questi pulmini sono privi di motore, forse asportato in epoche addietro, od usato per far marciare i veicoli di qualche dipendente pubblico. Eppure gli autisti dei pulmini in questione li userebbero (almeno sulla carta) periodicamente, compilando anche le debite schede carburante. E’ lecito pensare che la benzina poi vada a seguito di chi utilizza anche motori e ricambi dei finti autoveicoli.

    6 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 10 Jahren
  • io con le mie tasse devo pagare questi parassiti statali?

    http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/09/29/ne...

    ora penso che qualsiasi persona con un minimo di obbiettivita' e di logica sa che di queste cose nello statale ne succedono moltissime , mi chiedo come possa ci essere ancora la gente contro le priovatizzazioni e in nome di chissa' quali valori ..

    6 AntwortenPartecipazione civicavor 10 Jahren
  • Pisapia uguale Pinocchio?

    ha cominciato bene il neosindaco di sinistra, aumentando ogni tassa possibile senza che i suoi sudditi muovessero una manifestazione come invece fanno ogni volta che altri fanno qualcosa e mentendo sugli abbonamentoi che non sarebbero aumentati, le persone hanno subito il colpo...e menomale che loro si proclamano quelli che non toccano il cittadino e che stanno dalla parte del popolo, aumentare i biglietti del 50% , mezzo che si usa tutto l'anno non e' forse toccare le tasche dei cittadini??

    viva PISAPIO

    8 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 10 Jahren
  • Pisapia-Milano arrivano le nuove tasse, questo e' il piano del comune, l'avete votato , felici?

    Nuove tasse, il piano del Comune

    Le ipotesi della giunta: addizionale Irpef, aumento biglietto del tram e imposta di soggiorno

    15 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 10 Jahren
  • Napoli pulita in 5 giorni?

    voglio propio vedere quante volte dovro' pubblicare questa discussione prima che qualcuno accenda la stella e la metta in evidenza, visto che non e' un sito di parte, come mi spiegate il fatto che ogni discussione di critica verso la sinistra non viene calcolata?

    anche questa sara' colpa di berlusconi...hihi

    9 AntwortenPolitica e governo - Altrovor 10 Jahren
  • De magistris non doveva pulire Napoli in 5 giorni?

    colpa di Berlusconi ovvio..hhihihih

    2 AntwortenAttualitàvor 10 Jahren
  • Napoli pulita in 5 Giorni?

    cosi' disse il nuovo sindaco...ahahah....siete contenti di averlo votato?

    1 AntwortPolitica e governo - Altrovor 10 Jahren